Nulla di più noioso delle serate elettorali, per le
quali si ricevono e-mail allo zucchero dagli aspiranti sindaci mai conosciuti: oppure dagli altrettanto mai
visti loro sostenitori. Di certo costoro, dopo sorridenti strette di mano, una
volta eletti non ricorderanno mai la vostra faccia.
Mentre Londra elegge il primo sindaco mussulmano Sadiq
Khan, avvocato laburista dall’espressione sempre felice, noi ci apprestiamo ad
assistere alle ultime lotte tra i candidati sovente inquinate da perfide
insinuazioni pur di arrivare nel dominio dorato sul quale potrebbero regnare
nei prossimi cinque anni se non si faranno arrestare lungo il percorso.
Ci chiediamo comunque perché dopo centinaia di
scandali per i quali sono responsabili giunte comunali al completo, si continui
a cadere nella corruzione più efferata d’ Europa senza imparare nulla dal
passato. E quale supponenza poter solo pensare di diventare sindaco di Roma, un
agglomerato urbano impossibile da risanare. Ma la sola cosa importante è
l’effimera ribalta momentanea ed entrare nel cerchio magico dei potenti
internazionali in città come Washington o New York.
Agli Italiani ormai del tutto indifferenti alle
battaglie elettorali, inclusi i candidati dei quali si sa ben poco, la vana speranza
di miglioramenti per le loro città non li invita a votare. Ci si aspetta quindi un notevole
incremento di assenteismo alle urne, dove però si recheranno compatti gli
esponenti della peggiocrazia con i loro accoliti sempre ben ricompensati da
incarichi più o meno prestigiosi.
Insomma ormai la politica si avvita come sempre intorno a se stessa senza risultati che
ripeschino la nostra nazione dal fango nel quale è immersa. Unica novità il “governo
dei ragazzi”, il quale ha dato prova di agitarsi senza mantenere promesse che avrebbero dovuto
essere ormai operative a pieno regime.
Di donne e uomini onesti e validi in Italia ce ne sono
tanti. Ma preferiscono spendere le loro capacità
lavorando nelle imprese e se ne guardano bene di andare in politica.
m.alberini@iol.it
Nulla di più noioso delle serate elettorali, per le
quali si ricevono e-mail allo zucchero dagli aspiranti sindaci mai conosciuti: oppure dagli altrettanto mai
visti loro sostenitori. Di certo costoro, dopo sorridenti strette di mano, una
volta eletti non ricorderanno mai la vostra faccia. Mentre Londra elegge il primo sindaco mussulmano Sadiq
Khan, avvocato laburista dall’espressione sempre felice, noi ci apprestiamo ad
assistere alle ultime lotte tra i candidati sovente inquinate da perfide
insinuazioni pur di arrivare nel dominio dorato sul quale potrebbero regnare
nei prossimi cinque anni se non si faranno arrestare lungo il percorso.Ci chiediamo comunque perché dopo centinaia di
scandali per i quali sono responsabili giunte comunali al completo, si continui
a cadere nella corruzione più efferata d’ Europa senza imparare nulla dal
passato. E quale supponenza poter solo pensare di diventare sindaco di Roma, un
agglomerato urbano impossibile da risanare. Ma la sola cosa importante è
l’effimera ribalta momentanea ed entrare nel cerchio magico dei potenti
internazionali in città come Washington o New York. Agli Italiani ormai del tutto indifferenti alle
battaglie elettorali, inclusi i candidati dei quali si sa ben poco, la vana speranza
di miglioramenti per le loro città non li invita a votare. Ci si aspetta quindi un notevole
incremento di assenteismo alle urne, dove però si recheranno compatti gli
esponenti della peggiocrazia con i loro accoliti sempre ben ricompensati da
incarichi più o meno prestigiosi. Insomma ormai la politica si avvita come sempre intorno a se stessa senza risultati che
ripeschino la nostra nazione dal fango nel quale è immersa. Unica novità il “governo
dei ragazzi”, il quale ha dato prova di agitarsi senza mantenere promesse che avrebbero dovuto
essere ormai operative a pieno regime. Di donne e uomini onesti e validi in Italia ce ne sono
tanti. Ma preferiscono spendere le loro capacità
lavorando nelle imprese e se ne guardano bene di andare in politica.
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