cover blog M Alberini

lunedì 9 maggio 2016

V I S T O D A L E I - "La singolar tenzone degli aspiranti sindaci"


Nulla di più noioso delle serate elettorali, per le quali si ricevono e-mail allo zucchero dagli aspiranti sindaci  mai conosciuti: oppure dagli altrettanto mai visti loro sostenitori. Di certo costoro, dopo sorridenti strette di mano, una volta eletti non ricorderanno mai la vostra faccia.

Mentre Londra elegge il primo sindaco mussulmano Sadiq Khan, avvocato laburista dall’espressione sempre felice, noi ci apprestiamo ad assistere alle ultime lotte tra i candidati sovente inquinate da perfide insinuazioni pur di arrivare nel dominio dorato sul quale potrebbero regnare nei prossimi cinque anni se non si faranno arrestare  lungo il percorso.

Ci chiediamo comunque perché dopo centinaia di scandali per i quali sono responsabili giunte comunali al completo, si continui a cadere nella corruzione più efferata d’ Europa senza imparare nulla dal passato. E quale supponenza poter solo pensare di diventare sindaco di Roma, un agglomerato urbano impossibile da risanare. Ma la sola cosa importante è l’effimera ribalta momentanea ed entrare nel cerchio magico dei potenti internazionali in città come Washington o New York.      

Agli Italiani ormai del tutto indifferenti alle battaglie elettorali, inclusi i candidati dei quali si sa ben poco, la vana speranza di miglioramenti per le loro città non li invita  a votare. Ci si aspetta quindi un notevole incremento di assenteismo alle urne, dove però si recheranno compatti gli esponenti della peggiocrazia con i loro accoliti sempre ben ricompensati da incarichi più o meno prestigiosi.

Insomma ormai la politica si avvita come sempre  intorno a se stessa senza risultati che ripeschino la nostra nazione dal fango nel quale è immersa. Unica novità il “governo dei ragazzi”, il quale ha dato prova di agitarsi  senza mantenere promesse che avrebbero dovuto essere ormai  operative a pieno regime.

Di donne e uomini onesti e validi in Italia ce ne sono tanti. Ma preferiscono spendere le loro  capacità lavorando nelle imprese e se ne guardano bene di andare in politica.

 

m.alberini@iol.it

 

Nulla di più noioso delle serate elettorali, per le quali si ricevono e-mail allo zucchero dagli aspiranti sindaci  mai conosciuti: oppure dagli altrettanto mai visti loro sostenitori. Di certo costoro, dopo sorridenti strette di mano, una volta eletti non ricorderanno mai la vostra faccia. Mentre Londra elegge il primo sindaco mussulmano Sadiq Khan, avvocato laburista dall’espressione sempre felice, noi ci apprestiamo ad assistere alle ultime lotte tra i candidati sovente inquinate da perfide insinuazioni pur di arrivare nel dominio dorato sul quale potrebbero regnare nei prossimi cinque anni se non si faranno arrestare  lungo il percorso.Ci chiediamo comunque perché dopo centinaia di scandali per i quali sono responsabili giunte comunali al completo, si continui a cadere nella corruzione più efferata d’ Europa senza imparare nulla dal passato. E quale supponenza poter solo pensare di diventare sindaco di Roma, un agglomerato urbano impossibile da risanare. Ma la sola cosa importante è l’effimera ribalta momentanea ed entrare nel cerchio magico dei potenti internazionali in città come Washington o New York. Agli Italiani ormai del tutto indifferenti alle battaglie elettorali, inclusi i candidati dei quali si sa ben poco, la vana speranza di miglioramenti per le loro città non li invita  a votare. Ci si aspetta quindi un notevole incremento di assenteismo alle urne, dove però si recheranno compatti gli esponenti della peggiocrazia con i loro accoliti sempre ben ricompensati da incarichi più o meno prestigiosi. Insomma ormai la politica si avvita come sempre  intorno a se stessa senza risultati che ripeschino la nostra nazione dal fango nel quale è immersa. Unica novità il “governo dei ragazzi”, il quale ha dato prova di agitarsi  senza mantenere promesse che avrebbero dovuto essere ormai  operative a pieno regime. Di donne e uomini onesti e validi in Italia ce ne sono tanti. Ma preferiscono spendere le loro  capacità lavorando nelle imprese e se ne guardano bene di andare in politica. 

 

 

 

 

 

 

 

Nessun commento:

Posta un commento