Squilibri macroeconomici, terrorismo e malattie
politiche: sono queste le maggiori
piaghe delle quali tutto il mondo soffre e prima fra tutti l’Italia. La deflazione
causata da un eccesso di offerta nel
settore petrolifero e nell’ultimo decennio la globalizzazione non ha giovato a
nessuno a parte la Germania, il paese più produttivo. Ma i blocchi imposti ai
Paesi più poveri dalla UE rovinano le loro economie indebolite e alcun futuro positivo si può sperare da una crescita debole.
Intanto la cattura del jidahista Saleh Abdeslam, vivo,
a Molenbeeck-Bruxelles, il quale, adeguatamente fatto “gorgheggiare”, potrebbe
portare ad una mappatura delle cellule presenti in tutta Europa. Quelle cellule
in sonno ovunque nelle città europee.
Stiamo vivendo un periodo a dir poco inquietante sotto
tutti i punti d vista. Un’età dell’incertezza che promette di durare almeno
altri cinquant’anni ad essere ottimisti.
Quello che resta della politica è in continuo litigio.
Persino gli alleati per le prossime elezioni legislative invece di restare
uniti per la vittoria non fanno altro che combattersi per candidati più o meno
improbabili. Si tratta del centro-destra in lotta verso il suicidio. Ma neanche
il PD se la passa bene
L’insensatezza guida l’Italia colma di malattie
politiche, di malcostume, di ignoranza delle più elementari regole del viver
civile. E stiamo ancora peggiorando poiché mai come adesso siamo arrivati a un tale numero di femminicidi. E ciò si può
spiegare an
che con l’indipendenza della donna che lavora e basta
a se stessa. Non è più succube dell’uomo per motivi di sopravvivenza economica:
non è più quell’essere debole che sopportava persino le percosse: un fatto che a
volte potrebbe forse scatenare follia
omicida nell’uomo per prevalere sulla femmina ormai ribelle.
Adesso imperativo sarebbe toccare l’indebolimento del
tessuto sociale del passato (famiglia, chiesa ecc.).
L’educazione civica, materia inserita nei programmi
scolastici da Aldo Moro 50anni fa, non è
mai stata praticata nelle scuole. Una materia indispensabile che deve essere
insegnata proprio nella scuola a difesa anche della famiglia che ha difficoltà
ad inculcare quei principi oggi dimenticati. Da tutto ciò parte l’incapacità a
vivere con gli altri e a rispettarli.
m.alberini@iol.it