In questa giungla preelettorale, dispiace vedere tanti manigoldi senza
coscienza e senza Patria che, impuniti, ragliano in TV o nei media a pagamento.
Il professionista canta-storie è una specie di tecnico dalla parola “facile”,
grande idealista del nulla. Tenta di convincere, pur sapendo che è un mistificatore
con una delle tante maschere ideologiche del Potere. L’Ideologia, raccontata in
modo serio per garantire la credibilità con il duplice scopo di incantare o
confondere l’ascoltatore. In realtà la Torre di Babele non è mai esistita, come
tante altre storie raccontate da grandi parlatori con il dono di convincere,
approfittare per regnare sulle spalle dei fiduciosi, ignari che la verità prima
o poi viene a galla. In verità esiste una Babele un po’ diversa, non è una
Torre, ma una Piramide con un omino sulla punta che controlla uno Stivale, o
meglio ancora il gran Casino Italico, dove più di sessanta milioni di esseri
sono trattati come un gregge di capre con nessuna possibilità di intendersi,
capirsi, vedere, sentire, approfondire. Insomma una Babele dove alcuni furbetti
raccolti in gruppi con il solo obiettivo di arrampicarsi, salgono saltellando
sino a raggiungere la vetta, dove troveranno quella poltrona immeritata per
godersi i privilegi offerti dalla Politica. Con le prossime elezioni,
presentate da sciacalli senza un programma serio, auspicabile a colpire e
correggere i tanti problemi alla base del Paese, per garantirsi i privilegi a
costo di raschiare quei miseri avanzi in fondo al pentolone nazionale. Mentre
infuria una campagna elettorale populista, qualcuno sogna la Thatcher, altri
Blair e Mitterand. Il Santo Padre, apparentemente impotente contro le
ingiustizie del mondo del Potere, anche sotto casa, si limita a invocare la
speranza celeste, pur appoggiando i tiranni della Politica e dice: “... auspico
che tutti possano essere veri operatori e costruttori di pace, in modo che la
città dell’uomo cresca in fraterna concordia, nella prosperità e nella
pace.”. Come dire al lupo, mi auguro che
non assalga le pecore. Siamo Governati dalla Mafia, la quale si è impossessata
delle chiavi del Paese, e controlla la Giustizia, la Pubblica Amministrazione,
e tutte le risorse Nazionali, strizzando a piacere l’intera Comunità. Per
diversi anni ho suggerito alle varie Autorità del Paese, la necessità di
formare un Ente di Stato che si occupasse di tutte le ingiustizie causate dalle
Istituzioni che sono a contatto diretto con il pubblico, e approfittano di
tutti coloro impossibilitati a difendersi legalmente, perché la Giustizia ha
assunto un sistema di accusa/difesa impostato sul valore monetario a svantaggio
del più debole: “la legge è uguale per tutti” ma non per te.
m.alberini@iol.itlunedì 23 maggio 2016
lunedì 16 maggio 2016
V I S T D A L E I - "I giovani del XXI secolo"
Mi rallegro con tutta me stessa di aver trascorso la
mia gioventù in Austria dove vigeva un tipo di educazione riecheggiante il
periodo Felix. Al ritorno in Italia, quel tipo di compitezza non l’ho più
ritrovata, però la buona educazione esisteva ancora. E, tutto sommato, i padri svolgevano il loro ruolo nel
modo classico di capo famiglia. Ai giorni nostri siamo tutti ammorbati dal
malessere della maleducazione a tutti i livelli. E’ cominciato nel 1968 con il
giustificare i cosiddetti “liberi istinti”. Da allora è andata di male in
peggio. I genitori non sono più stati capaci di educare i
figli e i loro figli ignorando le regole più elementari della buona educazione
crescono ancor peggio i loro figli . Di male in peggio siamo arrivati ad oggi. E’ stato svilito il ruolo della famiglia, della
religione, dell’amore e della gratitudine. I genitori vanno a litigare con i professori, con i
presidi difendendo il nessun rendimento allo studio di figli allo sbando. I
quali ammazzano i genitori con un frequenza terrorizzante. Non amano quei
genitori troppo lassisti che hanno permesso loro tutto e più di tutto. Siamo in un’epoca sbagliata sotto tutti i punti di
vista. I sentimenti non esistono quasi più. E come potrebbero
esistere se da decenni non si insegna più la cosiddetta educazione sentimentale
a maschi e femmine, le quali, da decenni,
hanno scambiato la libertà femminile con la libertà sessuale. E si
sdanno al peggior richiedente dai tredici anni in poi senza alcuna protezione
igienica e incoscienti dei contagi di Aids, blenorragie e quant’altri virus
possono contrarre. A volte si legge che i ventenni di oggi vogliono
cambiare completamente modus vivendi e fondare nuclei lontani dalle metropoli.
Ma sono gruppuscoli che parlano senza agire. E restano sempre più a lungo in
casa dei genitori. I quali oltre a mantenerli devono scontare i misfatti della
loro incapacità di fare i genitori. Ei non possono recuperare una dignità:
bisognava farlo allora quando erano piccoli. I figli hanno bisogno di affetto, ma anche di molta severità. Ed è necessario
fin dalla più tenera età insegnar loro a dare non soltanto a prendere.
m.alberini@ iol.it
lunedì 9 maggio 2016
V I S T O D A L E I - "La singolar tenzone degli aspiranti sindaci"
Nulla di più noioso delle serate elettorali, per le
quali si ricevono e-mail allo zucchero dagli aspiranti sindaci mai conosciuti: oppure dagli altrettanto mai
visti loro sostenitori. Di certo costoro, dopo sorridenti strette di mano, una
volta eletti non ricorderanno mai la vostra faccia.
Mentre Londra elegge il primo sindaco mussulmano Sadiq
Khan, avvocato laburista dall’espressione sempre felice, noi ci apprestiamo ad
assistere alle ultime lotte tra i candidati sovente inquinate da perfide
insinuazioni pur di arrivare nel dominio dorato sul quale potrebbero regnare
nei prossimi cinque anni se non si faranno arrestare lungo il percorso.
Ci chiediamo comunque perché dopo centinaia di
scandali per i quali sono responsabili giunte comunali al completo, si continui
a cadere nella corruzione più efferata d’ Europa senza imparare nulla dal
passato. E quale supponenza poter solo pensare di diventare sindaco di Roma, un
agglomerato urbano impossibile da risanare. Ma la sola cosa importante è
l’effimera ribalta momentanea ed entrare nel cerchio magico dei potenti
internazionali in città come Washington o New York.
Agli Italiani ormai del tutto indifferenti alle
battaglie elettorali, inclusi i candidati dei quali si sa ben poco, la vana speranza
di miglioramenti per le loro città non li invita a votare. Ci si aspetta quindi un notevole
incremento di assenteismo alle urne, dove però si recheranno compatti gli
esponenti della peggiocrazia con i loro accoliti sempre ben ricompensati da
incarichi più o meno prestigiosi.
Insomma ormai la politica si avvita come sempre intorno a se stessa senza risultati che
ripeschino la nostra nazione dal fango nel quale è immersa. Unica novità il “governo
dei ragazzi”, il quale ha dato prova di agitarsi senza mantenere promesse che avrebbero dovuto
essere ormai operative a pieno regime.
Di donne e uomini onesti e validi in Italia ce ne sono
tanti. Ma preferiscono spendere le loro capacità
lavorando nelle imprese e se ne guardano bene di andare in politica.
m.alberini@iol.it
Nulla di più noioso delle serate elettorali, per le
quali si ricevono e-mail allo zucchero dagli aspiranti sindaci mai conosciuti: oppure dagli altrettanto mai
visti loro sostenitori. Di certo costoro, dopo sorridenti strette di mano, una
volta eletti non ricorderanno mai la vostra faccia. Mentre Londra elegge il primo sindaco mussulmano Sadiq
Khan, avvocato laburista dall’espressione sempre felice, noi ci apprestiamo ad
assistere alle ultime lotte tra i candidati sovente inquinate da perfide
insinuazioni pur di arrivare nel dominio dorato sul quale potrebbero regnare
nei prossimi cinque anni se non si faranno arrestare lungo il percorso.Ci chiediamo comunque perché dopo centinaia di
scandali per i quali sono responsabili giunte comunali al completo, si continui
a cadere nella corruzione più efferata d’ Europa senza imparare nulla dal
passato. E quale supponenza poter solo pensare di diventare sindaco di Roma, un
agglomerato urbano impossibile da risanare. Ma la sola cosa importante è
l’effimera ribalta momentanea ed entrare nel cerchio magico dei potenti
internazionali in città come Washington o New York. Agli Italiani ormai del tutto indifferenti alle
battaglie elettorali, inclusi i candidati dei quali si sa ben poco, la vana speranza
di miglioramenti per le loro città non li invita a votare. Ci si aspetta quindi un notevole
incremento di assenteismo alle urne, dove però si recheranno compatti gli
esponenti della peggiocrazia con i loro accoliti sempre ben ricompensati da
incarichi più o meno prestigiosi. Insomma ormai la politica si avvita come sempre intorno a se stessa senza risultati che
ripeschino la nostra nazione dal fango nel quale è immersa. Unica novità il “governo
dei ragazzi”, il quale ha dato prova di agitarsi senza mantenere promesse che avrebbero dovuto
essere ormai operative a pieno regime. Di donne e uomini onesti e validi in Italia ce ne sono
tanti. Ma preferiscono spendere le loro capacità
lavorando nelle imprese e se ne guardano bene di andare in politica.
lunedì 2 maggio 2016
V I S T O D A L E I - "Sanità, ASL, burocrazia"
Dopo aver lavorato per dieci anni in politica
dirigendo uffici stampa, chi scrive è nauseato di tutto l’apparato al punto da disinteressarsi
delle frequenti campagne elettorali che generano comunque personaggi incapaci
sovente colpiti da avviso di garanzia per reati finanziari. Pensiamo piuttosto al prioritario problema della
Salute. La situazione di sofferenza economica negli istituti
Ospedalieri Italiani resta drammatica
anche durante lo tzunami dell’attuale campagna elettorale che polarizza i
Media. Gli Italiani adesso hanno capito dove vanno comunque dispersi gli sperperi della procellosa economia italica, ritmata da
ammanchi miliardari. Il fatto che le ASL non abbiano i soldi per rimborsare
gli Ospedali e li metta in condizione di non poter far fronte al sacrosanto
dovere di curare gli Italiani va ricercato nello spaventoso esubero di
dipendenti che assorbono le risorse della Sanità pubblica. Non è mai esistito
in Italia uno “stipendificio” come La SSN che è diventata di gran lunga la
massima “impresa” nazionale. Ne’ le Ferrovie, ne’ le Poste, ne’ le Forze Armate
hanno mai avuto un tale surplus di dipendenti. E’ cosa nota: la priorità degli
esborsi deve privilegiare la paga ai dipendenti, poi le tangenti, poi gli
sprechi e quel che resta finalmente arriva, sempre in ritardo, agli Enti ospedalieri
che curano il popolo. Unico, urgentissimo rimedio, tagliare personale non
medico o paramedico che forma il “tumore” burocratico più assurdo della Sanità.
Si tratta di un antico male italiano: alla fine dell’Ottocento fu messo in
risalto il caso di un ospedale della Basilicata che aveva il personale triplo
rispetto al numero dei pazienti. Sovente la nostra Sanità periferica, in
particolare al sud, è tanto carente di qualità da spingere una moltitudine di
Italiani verso gli Istituti di eccellenza del Centro Nord: i quali oggi,
insieme a tutti gli altri, traballano per mancanza dei fondi necessari
previsti. Emerite personalità medico-scientifiche cercano sbocchi all’estero
nel timore del loro futuro: danno irreversibile per tutta la nazione.
Paventiamo che per ogni personalità scientifica persa, il vuoto sarà riempito
da privilegiati protetti politicamente, ma digiuni di scienza e di qualifica. Brividi di paura serpeggiano fra il popolo e in tutta
la categoria medici. E’ di indispensabile urgenza una rivolta
generale dei principali Dirigenti clinici
di tutti i Centri Ospedalieri del Paese: imperativo creare una forte scossa
nelle coscienze sporche dei responsabili della burocrazia più mostruosa e
inefficiente d’ Europa. Una burocrazia
in metastasi in tutti i gangli vitali della nostra nazione.
m.alberini@iol.it
m.alberini@iol.it
Dopo aver lavorato per dieci anni in politica
dirigendo uffici stampa, chi scrive è nauseato di tutto l’apparato al punto da disinteressarsi
delle frequenti campagne elettorali che generano comunque personaggi incapaci
sovente colpiti da avviso di garanzia per reati finanziari.
Pensiamo piuttosto al prioritario problema della
Salute.
La situazione di sofferenza economica negli istituti
Ospedalieri Italiani resta drammatica
anche durante lo tzunami dell’attuale campagna elettorale che polarizza i
Media. Gli Italiani adesso hanno capito dove vanno comunque dispersi gli sperperi della procellosa economia italica, ritmata da
ammanchi miliardari.
Il fatto che le ASL non abbiano i soldi per rimborsare
gli Ospedali e li metta in condizione di non poter far fronte al sacrosanto
dovere di curare gli Italiani va ricercato nello spaventoso esubero di
dipendenti che assorbono le risorse della Sanità pubblica. Non è mai esistito
in Italia uno “stipendificio” come La SSN che è diventata di gran lunga la
massima “impresa” nazionale. Ne’ le Ferrovie, ne’ le Poste, ne’ le Forze Armate
hanno mai avuto un tale surplus di dipendenti. E’ cosa nota: la priorità degli
esborsi deve privilegiare la paga ai dipendenti, poi le tangenti, poi gli
sprechi e quel che resta finalmente arriva, sempre in ritardo, agli Enti ospedalieri
che curano il popolo. Unico, urgentissimo rimedio, tagliare personale non
medico o paramedico che forma il “tumore” burocratico più assurdo della Sanità.
Si tratta di un antico male italiano: alla fine dell’Ottocento fu messo in
risalto il caso di un ospedale della Basilicata che aveva il personale triplo
rispetto al numero dei pazienti. Sovente la nostra Sanità periferica, in
particolare al sud, è tanto carente di qualità da spingere una moltitudine di
Italiani verso gli Istituti di eccellenza del Centro Nord: i quali oggi,
insieme a tutti gli altri, traballano per mancanza dei fondi necessari
previsti. Emerite personalità medico-scientifiche cercano sbocchi all’estero
nel timore del loro futuro: danno irreversibile per tutta la nazione.
Paventiamo che per ogni personalità scientifica persa, il vuoto sarà riempito
da privilegiati protetti politicamente, ma digiuni di scienza e di qualifica.
Brividi di paura serpeggiano fra il popolo e in tutta
la categoria medici. E’ di indispensabile urgenza una rivolta
generale dei principali Dirigenti clinici
di tutti i Centri Ospedalieri del Paese: imperativo creare una forte scossa
nelle coscienze sporche dei responsabili della burocrazia più mostruosa e
inefficiente d’ Europa. Una burocrazia
in metastasi in tutti i gangli vitali della nostra nazione.
m.alberini@iol.it
V I S T O D A L E I - "La prematura mortalità dello star sysitem americano"
La morte di Prince ci fa soffermare
sulle tante inaspettate dipartite di altre icone del cinema, della musica pop e
rap in età ancora giovane. Primo fra tutti Rodolfo Valentino scomparso a 31
anni per un attacco di appendicite. La sua scomparsa dovuta a tale fulminante malattia è però quasi
nella norma. Marylin Monroe, il mistero del suo decesso a 36 anni resta ancora
da chiarire. Invece la morte di Heath Ledger,
Philip Seymour Hoffman, Amy Winehaus, Michael
Jackson, Witney Houston, causata da
overdose di eroina ed altri tipi di droghe micidiali rimane nell’ambito di una
mentalità malata e i motivi sono da ricercarsi nell’ambito di depressione,
solitudine affettiva ecc.Hollywood non è certo nuova a decessi per overdose di barbiturici
piuttosto che eroina ed altre droghe. Troppe le tragiche morti avvenute per
queste cause: star tormentate che, nonostante il successo sul grande schermo e
i riconoscimenti nella loro carriera trascorrevano vite di eccessi, spesso
minate da gravissimi problemi psichici. ’ logico chiedersi perché queste star dello show business, ricchissime,
incensate nel mondo intero, in rapporti amichevoli con l’inquilino di turno
alla Casa Bianca: in grado di influenzare le vittorie con il loro sostegno a
famosi candidati in campagna elettorale siano stati tanto infelici da aver
bisogno del pericoloso ed effimero sostegno della droga. Una costante americana fra Los Angeles e New York dove vivevano in case
sfarzose e potevano ottenere tutto con lo schioccar delle dita. La spiegazione più comune dei media è quella della solitudine
spirituale di queste celebrità. Ma quale solitudine se dovevano sempre sfuggire
amici e fan per avere un attimo di pace? Non si può escludere il vuoto morale e
la mancanza di cultura che li facevano vivere una vita priva di sani e
culturali interessi, a parte le
performance nei film e nei
teatri. Una vita alla quale sentivano forse di non appartenere.. Come è
possibile non abbiano potuto trovare la soluzione per uscire dai loro incubi
rifugiandosi nell’eroina? Se pensiamo alla degradazione fisica e morale di una
donna meravigliosa come Witney Houston appare impossibile capire il motivo di
tale tragedia. Bellissima, grande cantante, ottima attrice ricca a centinaia di
milioni di dollari si lasciava massacrare di botte dal marito incapace di
difendersi. Si può pensare che all’origine di tutto ci sia stata una tragica debolezza
di carattere e una mancanza di forza morale tali da renderla vittima di se
stessa.
m.alberini@iol.it
lunedì 18 aprile 2016
V I S T O D A L E I - "Debito pubblico italico miliardi 2927"
E’ VERGOGNOSO ! I nostri figli, i nostri nipoti
saranno i futuri “schiavi” del mondo? Dovranno lavorare a “comando” per pagare,
non il debito che rimarrà tale, anzi crescerà, ma solo l’usura a chi oggi già
detiene i titoli del nostro Stato: Cina ecc., ma veramente volete portare gli Italiani
in “rotta” di collisione con gli altri che già hanno invaso il nostro
territorio? Loro sono abituati a “guerreggiare” è nella loro indole. Noi Italiani, da sempre
pacifici e succubi della violenza altrui saremmo sopraffatti anche fisicamente.
Ed a questo punto si cominci a mandare a casa coloro i quali millantano
capacità di governare (l’attuale Governo di nani e ballerine). Quindi
cominciamo a daziare pesantemente le merci di pessima qualità che vengono dai
paesi orientali e almeno si tenti di pareggiare la bilancia tra import ed
export. Poi si vada avanti ad espellere coloro che non hanno titolo a stare in
Italia: le migliaia di migranti africani senza alcun motivo per rimanere qui
senza lavoro, senza documenti, senza casa e la feccia di delinquenti abituali dall’est
che hanno trovato l’Eldorado sulle nostre terre (nostre si fa per dire).
Si blocchino i confini delle acque territoriali e si rimandi
in Libia la folla che viene a cercare in Italia quello che non c’è. Infine si eleggano
manager apartitici rappresentativi e capaci
di riprogrammare ed attuare il rilancio nel mondo del Made in Italy. A cominciare
dall’organizzazione del turismo di massa, alla nostra agricoltura, i nostri
vini, le nostre calzature. La moda è il settore più redditizio ma si può ancora
potenziare proprio con i grandi
speculatori stranieri. E poi si rilanci la nostra più grande risorsa da sempre:
il turismo nelle nostre antiche città d’arte: oggi gestito malissimo e senza
sintonia con le mostre delle incomparabili opere artistiche.
Basta ad altri sacrifici: liberiamoci una volta per
tutte delle sanguisughe voraci che succhiano giorno per giorno quello che ci è
rimasto. E non sanno neppure da quale
parte incominciare ad organizzare in modo decente la massa dei migranti calata sulle
coste italiche. Una calata superiore a quella di altri Paesi d’Europa che sono in
grado di difendersi chiudendo i confini.
lunedì 11 aprile 2016
V I S T O D A L E I - "Secondo Stato"
Se ne parla da qualche decennio e per chi non lo
avesse capito si tratta di quell ’infiltrazione in tutti ranghi istituzionali e
non dei nipoti dei “padrini” che hanno conseguito Master a Harvard o anche a
Cambridge. E ora lavorano come magistrati, politicanti o anche assessori
regionali sovente molto più preparati del comune cittadino laureato “soltanto”
alla Bocconi. Sono inseriti nei poteri alti che affondano nella corruzione e di corruzione ammantano ogni azione
all’ interno del “sistema”. Roma, ovvio, è il punto focale dove agisce il
malaffare, ma si può dire ormai che in tutti i capoluoghi italiani il Secondo Stato agisce in tutti gli
affari importanti. Stiamo parlando di tangenti a tutti i livelli nei quali
s’infiltra la criminalità organizzata che per agire in modo proficuo ha bisogno
della guida di chi sta nei dintorni del governo e dei Ministeri. Siamo in molti
ad essere certi che mai l’Italia potrà uscire da questa melma vischiosa che si
attacca ovunque arrivi la politica.
In Provincia quando ci sono appalti di una certa
importanza, il Secondo Stato ha i suoi militanti ad assicurarsi quel “tot” che
sparirà mescolato a quello da distribuire ai “pesci” piccoli.
Qualcuno afferma che tra non molto l’Italia sparirà
inghiottita da un deficit insanabile dove il Secondo Stato diventerà il padrone
di quello che è rimasto del Bel Paese.
Non vogliamo credere a questa ipotesi da
fantapolitica, ma si sa da un pezzo ed é cosa certa che nel giro dei molti
soldi, l’affare si fa su tutto: appalti
comunali, affari delle aziende municipalizzate, emergenza abitativa, campi
nomadi, gestione degli immigrati.
Su questi ultimi il Secondo Stato guadagna cifre
enormi, molto più che con il traffico della droga (lo ha detto un famoso
indagato al telefono ad una sua collaboratrice.)
Finora è stato usato il silenziatore per mantenere con
il popolo un minimo di dignità.
Adesso invece è la voce assordante del popolo che sa
tutto, conosce le cosiddette magagne, le commenta ad alta voce ovunque e medita
di non andare a votare.
m.alberini@iol.it
lunedì 4 aprile 2016
V I S T O D A L E I - "Italia in stasi economica"
Secondo i soloni della macro economia permane sui
mercati internazionali un’alea di incertezza legata alla dinamica della
crescita globale che colpisce sulla domanda delle materie prime e sulle aspettative degli operatori di
mercato.
Il dollaro troppo forte rischia di penalizzare
l’economia Usa e di creare apprensione sulla crescita globale.
E in Italia potrebbe esserci, secondo la visione per i
prossimi sei mesi dei Private banker più affidabili, una stasi di
rendimenti: vale a dire zero se va bene. Il tutto dovuto alla mancanza di coraggio
di molti Governi europei che ha portato a bassi livelli di inflazione
(addirittura di deflazione) e ad un livello di crescita media dei salari quasi
nullo.
Il Presidente Draghi sarà costretto ad osare ancora di
più per ridare quel refolo di speranza che è sempre riuscito a smuovere i
marcati.
Non scrivo di economia, ma non ci vuole un Mba a
Harvard per capire che andiamo verso tempi molto grami. Per una volta non ne
daremo la colpa al Presidente Renzi. Ma non ci vuole molto per capire che siamo
un Paese molto arretrato rispetto all’Europa
ed anche alla Mittel Europa ( Austria, Ungheria, Slovenia ecc) che dai
suoi angolini ha molto da insegnarci sia da un punto di vista dell’ordinamento
legislativo che politico che della pubblica amministrazione. La quale è uno
sterminato guazzabuglio che rinfocola
appunto l’ignominia burocratica della quale il nostro Paese è “campione
d’incassi”. Ci riferiamo ai milioni di aventi senza diritto ad un posto fisso e ad altri invece aventi
diritto alla pensione di invalidità, i quali non riescono ad ottenerla e
neanche l’accompagnamento per invalidità
permanente.
Un fenomeno che
alligna al nord mentre al sud è tutto il contrario.
La burocrazia ci ammorba più della stasi dei mercati.
Senza la burocrazia, gigante costruito con pazienza da Dc in quarant’anni di
potere quasi assoluto e sostenuto da tutti i governi successivi, saremmo forse
più avanti della Danimarca o addirittura dell’Inghilterra. La quale fa tremare
gli Europei con la sua Brexit a breve scadenza.
m.alberini@iol.it
lunedì 21 marzo 2016
V I S T O D A L E I - - "L'età dell' incertezza"
Squilibri macroeconomici, terrorismo e malattie
politiche: sono queste le maggiori
piaghe delle quali tutto il mondo soffre e prima fra tutti l’Italia. La deflazione
causata da un eccesso di offerta nel
settore petrolifero e nell’ultimo decennio la globalizzazione non ha giovato a
nessuno a parte la Germania, il paese più produttivo. Ma i blocchi imposti ai
Paesi più poveri dalla UE rovinano le loro economie indebolite e alcun futuro positivo si può sperare da una crescita debole.
Intanto la cattura del jidahista Saleh Abdeslam, vivo,
a Molenbeeck-Bruxelles, il quale, adeguatamente fatto “gorgheggiare”, potrebbe
portare ad una mappatura delle cellule presenti in tutta Europa. Quelle cellule
in sonno ovunque nelle città europee.
Stiamo vivendo un periodo a dir poco inquietante sotto
tutti i punti d vista. Un’età dell’incertezza che promette di durare almeno
altri cinquant’anni ad essere ottimisti.
Quello che resta della politica è in continuo litigio.
Persino gli alleati per le prossime elezioni legislative invece di restare
uniti per la vittoria non fanno altro che combattersi per candidati più o meno
improbabili. Si tratta del centro-destra in lotta verso il suicidio. Ma neanche
il PD se la passa bene
L’insensatezza guida l’Italia colma di malattie
politiche, di malcostume, di ignoranza delle più elementari regole del viver
civile. E stiamo ancora peggiorando poiché mai come adesso siamo arrivati a un tale numero di femminicidi. E ciò si può
spiegare an
che con l’indipendenza della donna che lavora e basta
a se stessa. Non è più succube dell’uomo per motivi di sopravvivenza economica:
non è più quell’essere debole che sopportava persino le percosse: un fatto che a
volte potrebbe forse scatenare follia
omicida nell’uomo per prevalere sulla femmina ormai ribelle.
Adesso imperativo sarebbe toccare l’indebolimento del
tessuto sociale del passato (famiglia, chiesa ecc.).
L’educazione civica, materia inserita nei programmi
scolastici da Aldo Moro 50anni fa, non è
mai stata praticata nelle scuole. Una materia indispensabile che deve essere
insegnata proprio nella scuola a difesa anche della famiglia che ha difficoltà
ad inculcare quei principi oggi dimenticati. Da tutto ciò parte l’incapacità a
vivere con gli altri e a rispettarli.
m.alberini@iol.it
lunedì 14 marzo 2016
V I S T O D A L E I - "Il tracollo delle Istituzioni"
Considerata la situazione del nostro Paese, l’astensione
degli aventi diritto al voto, la crisi dei sindacati e la crisi dei partiti potrebbero
non essere un gran male.
Pare che sotto ogni regime si sia arrivati prima o poi
a tali problematiche che, in certi casi,
sono diventate positive.
Il disagio del popolo italiano finalmente si sta
manifestando. A Milano i tassisti non votano più e dicono che le Primarie sono
una grandissima str… Inutile tentare di scimmiottare gli americani. Che tale
nuova “congiuntura” politica porti i politici a riflettere? Non ci illudiamo.
Forse dovrebbe crollare il Colosseo
prima che si sveglino in uno stato di nuova “grazia”.
Esiste una crisi della democrazia diventata in Italia
un’oligarchia non più corretta da libere elezioni. Chi detiene il potere non lo
molla mai. Si vedono ancora vecchi arnesi del socialismo e della DC in
prestigiosissime Presidenze nella Roma infetta e dintorni.
Nel frattempo, siamo alla vigilia di una nuova crisi.
Secondo i dati che emergono dalle banche senza più investimenti è cosa certa.
Allegria!
E il problema migranti? Pare che Renzi incominci a
domandarsi come farà d’ora in poi con i confini chiusi dalla Macedonia in su. Meglio
tardi che… Infatti cosa accadrà con la bella stagione? E l’arrivo di centinaio
o migliaia di disperati sulle nostre coste?
Intanto Il favoloso Draghi fa volare di nuovo le Borse
(ormai non può più farne a meno) e, tra
un volo l’altro, il risparmiatore continua a perdere soldi.
Lo spettacolo dei candidati alle Amministrative è la
solita farsa sgradevole. Si arrabattano per trovare la squadra oppure corrono
dove pensano vi sia più concentrazione di elettori. Il fatto è che ormai nessun uomo o
donna di valore vuole entrare nell’agone politico. Significherebbe sporcarsi
subito forse prima di cominciare: già con
i primi accordi. Ma se non possiamo avere persone degne che ci rappresentino
chi tutelerà i nostri diritti?
Infatti questa è l’ultima preoccupazione di chi il
potere lo ha raggiunto e pensa soltanto ad arricchirsi con maxi tangenti
versate su conti esteri nei paradisi fiscali.
Avevano detto che ormai non ce ne sono più. Invece
ce ne sono e sempre ce ne saranno.
m.alberini@iol.it
lunedì 7 marzo 2016
V I S T O D A L E I - "Si stava meglio quando si stava peggio"
Un frase detta da milioni di Italiani dall’inizio
degli Anni cinquanta. E non si rendevano conto che proprio dal 1950 fino al settembre 2011 hanno avuto un periodo felice: senza guerre (brigate
rosse a parte), tbc, sifilide, aids. E quindi la possibilità di fare sesso
libero.
Purtroppo si lamentavano anche quando l’Italia era la
quinta potenza economica mondiale. Vivevano con sfarzo eccessivo poiché la
conquista dell’arricchimento e il materialismo cancellavano le gioie dello
spirito.
Adesso stiamo passando il periodo peggiore dopo la
Seconda guerra mondiale: siamo in guerra, una guerra con armi cancerogene per
chi le usa e per i popoli che le subiscono, cancro e aids sono in aumento
dovunque. E’ tornata la vera povertà e
siamo finiti poco sopra il livello della Grecia.
Dagli Anni settanta il rispetto umano è andato
diminuendo fino a svanire quasi del tutto ai giorni nostri. I padri del 68 non
sono stati capaci di educare i figli, li
hanno coperti di eccessivi privilegi. Gli hanno insegnato a ricevere e non a
dare. Risultato: esistono milioni di genitori abbandonati in vecchiaia, in
malattia, privi del doveroso affetto filiale. Questi brutti figli sono a loro
volta infelici poiché l’egoismo non genera serenità, ma solitudine e incapacità
di dare e ricevere amore.
La vita senza il brivido misterioso del sincero amore porta
alla malinconia ed è peggio ancora per chi non ha interessi culturali.
Noi ci aggiriamo in metropoli simbolo di quella
solitudine, della mancanza di senso della comunità, di senso civico.
Non si vede che peggioramento nel futuro per quei
figli che nascono oggi in un’Europa devastata dalla discordia e da milioni di
migranti presenti e in arrivo.
Dagli Anni novanta, una parte degli Italiani ha
incominciato a interessarsi
di politica con il risultato di essere arrivati al
disgusto generalizzato in tutti coloro i quali hanno una coscienza e ancora un
po’ di amore per questo Paese devastato da bande di politici corrotti sempre
più presuntuosi quando arrivano alla notorietà.
Il rimedio consisterebbe nel tornare indietro e creare
una Costituzione non obsoleta con non più di trecento deputati in Parlamento,
100 senatori non elettivi in Senato, un
Premier e un Presidente della Repubblica eletti dal popolo. E’ questa l’unica
promessa che Renzi pare stia mantenendo. Ricordiamoci che negli Anni cinquanta
i senatori arrivavano a Roma pagandosi tutto.
m.alberini@iol.it
lunedì 29 febbraio 2016
V I S T O D A L E I - "Siti italiani in rovina"
Dalle opere d’arte che ammuffiscono nelle cantine dei
musei alle centinaia di siti disastrati già Patrimonio dell’ Umanità fino alla Città eterna in condizioni deplorevoli o forse anche invivibili con il
Comune con circa 37 miliardi di debiti, l’Italia sta rovinando in un baratro
senza fondo. Molto bello l’articolo di Claudio Magris (Corsera 27.2) . Ci
paragona alla caduta dell’impero Asburgico dopo la Prima Guerra mondiale.
Ma questo Governo ha un orecchio “da mercante” levantino quando si
tratta di spendere per la gloria del nostro Paese. Si privilegiano tangenti
miliardarie, distribuite ai soliti furbi che ci farebbero tornare al Pil
dell’Estonia del 7,5%, e potrebbero risanare le “rovine romane”, Pompei ecc.
Che cosa troveranno, cari lettori, i vostri nipoti (io
non ne ho) quando i migranti avranno creato un melting pot color cappuccino in
un Italia incapace di regolamentare in modo decente i milioni di africani,
pakistani ecc. mescolati a quelli dei siriani e a tutti coloro i quali trovano
comodo piazzarsi nei campi di accoglienza italici? Poi cercheranno di andarsene
ma dove? Il quadrangolo Austria, Slovenia, Croazia, Ungheria, Repubblica Ceca e
Slovacca ha chiuso i confini e fa passare il minimo di chi ha documenti. Alzi
la mano chi si sente di biasimarli. Alcuni di questi Paesi hanno subito il dominio dell’URSS e si sono appena
rimpannucciati dopo la guerra con la Serbia. Non cercano altri guai. Hanno
territori limitati che appena bastano per la loro espansione demografica.
Adesso Renzi si glorifica ancora con la visita di Junker e le sue promesse:
cerca di dare agli Italiani, ma solo a quelli afflitti da gravi problemi di
udito, di vista e di limitata comprensione, il solito fumo negli occhi.
Dalla sua parte ha un pezzo di PD con la sua maxi
burocrazia che gli garantisce una percentuale alta nelle urne. Può
permetterselo, ma riflettiamo a cosa succederà all’Italia con un altro Governo
da lui guidato fino al 2022?
Vogliamo concentrarci su questo Governo che ha
lasciato sbarcare milioni di migranti (intendiamo anche quelli che in parte
hanno proseguito in Europa) senza sapere chi sono ne’ prendergli le impronte, molti
dei quali oggi delinquono nelle nostre periferie oppure a Roma vanno in massa a
protestare perché non hanno casa, lavoro e quant’altro?
Come è possibile che gli Italiani non capiscono che
sono di continuo presi in giro e non abbiano il coraggio di ribellarsi? Ci sono
due opzioni: battaglie in piazza oppure astensione
totale nelle urne anche da parte dei burocratizzati ma che desiderano un Paese
con il Pil dell’Estonia e se si ribelleranno riusciranno ad avere comunque il famoso “posto
fisso”.
m.alberini@iol.it
lunedì 15 febbraio 2016
V I S T O D A L E I - "L'Italia in caduta libera"
Cara Mariella Alberini,
siamo un popolo sopraffatto dalla caduta libera dell’Italia.
Ragazzi, avete perso il midollo celebrale? Con la grande battaglia per
l’insediamento nelle poltrone di Comando, negli Italiani non si intravvede la
serietà e le preoccupazioni necessarie per salvare il Paese dalla grave
recessione in cui si trova. Un debito pubblico da capogiro, oltre ai debiti
contratti dalle Regioni, Province, Comuni, di cui moltissimi in stato
fallimentare. Fabbriche e Artigiani che hanno chiuso bottega a causa della
politica Fiscale distruttiva. Un Padano rammollito dalle chiacchiere che
circolano dice: preferirei Maroni a capo del Governo perché ha i baffetti e in
ogni pelo c’è un desiderio sessuale compromettente. Un altro dice: io vorrei Monica
Bellucci, almeno ci rallegrerebbe lo spirito. Forse non avete capito che è in
gioco il presente e il futuro del nostro Paese. Occorre pescare, in ambiente
diverso dalla politica tradizionale, persone capaci di riportare il paese agli
antichi splendori con programmi alla mano. Io, per prima cosa farei erigere
ventimila croci a Roma, per riscattare il debito pubblico rubato dalla politica
in cinquant’ anni di regimi truffaldini. Ridurrei i costi della Politica per
favorire lo sviluppo del paese. Eliminerei tutte le centrali a Carbone,
Petrolio, Gas con sistemi a Energie Naturali. I Ministeri sono nella Capitale e
li devono rimanere, migliorando l’efficienza e condizionando le rimunerazioni
alle presenze effettive. Il programma integrale è disponibile su richiesta.
Lettera ricevuta via e-mail
Gentile lettore,
numerosissime lettere sono su questo tono. Ma bisogna
aggiungere che gli Italiani davvero capaci e onesti scelgono strade molto
diverse e non sono attratti dalla palude della politica. Ormai siamo tutti disperati
della gravissima situazione del Paese. Molti auspicano il ritorno a una dittatura
purché illuminata. Sogni irrealizzabili, ma ci danno una visione chiara del
febbrile disagio in cui stiamo vivendo. Le sue immagini folcloristiche sono divertenti. Ma, battute a parte, sono davvero tanti che
vorrebbero al Governo una mano forte per riformare tutto il sistema ormai
completamente degenerato. E non sarà certo di Renzi quella mano. Anche se balla
un po’ dappertutto senza concludere nulla.
L’antica atarassia dell’italico ha lasciato il posto all’angoscia del
domani. Tutti si chiedono cosa succederà. E tutti continuano a non identificare
alcun soggetto politico in grado di rimediare davvero la situazione. Intanto
continuano gli scandali e l’invasione dei migranti, i quali non trovano in
Europa quello che vorrebbero. E l’Europa, sempre in ritardo, si è accorta da
pochissimo che non sa più dove metterli. Oggi agli italiani non piace più
nessuno: ne’ la Destra e tanto meno la Sinistra. I Greci antichi ci hanno
lasciato un grande insegnamento: in politica l’alternativa è tra vivere sotto
l’egemonia di pochi o sotto l’egemonia della plebe. Adesso in Italia è stata
inventata la terza strada: vivere nel nulla con il grande incubo degli
attentati. Ma non si potrà andare avanti così. E allora? Il fantasma di
Mussolini, un figlio del popolo, aleggia su “questo volgo disperso che patria
non ha”, come scriveva Alessandro Manzoni. In effetti oggi la parola patria è diventata
obsoleta. E purtroppo anche la dignità, la serietà, la religione, la
solidarietà umana sono termini ormai vuoti del loro significato. Bisognerebbe
riuscire a tornare indietro di almeno un secolo per poter andare avanti
.
m.alberini@iol.it
lunedì 8 febbraio 2016
V I S T O D A L E I - "Unioni civili e giovani di domani"
Il problema delle unioni civili è un problema della
società odierna, ma non si possono dimenticare le parole di Papa Francesco al
riguardo: “Esse non possono riguardare l’Istituto della famiglia ne’ l’unione
rappresentata dal matrimonio fra persone di sesso diverso,”
Oggi stiamo vivendo in un periodo oscuro con sempre
maggiore di mancanza di rispetto umano, di educazione, di convivenza civile
nelle strade, nei locali e mezzi pubblici. Alla signora anziana oppure ad una
donna in gravidanza avanzata, il giovane italiano come il giovane africano non
cedono il posto con la massima indifferenza.
Come vogliamo si comportino i figli adottivi delle coppie
gay che vivono in casa con due uomini o due donne? Quale tipo di vita e di
educazione normale possono avere con due padri o due madri?
I genitori eterosessuali cinquantenni oggi conoscono
molto poco le regole della vera educazione: quella inculcata con anni di
attente cure severe ma affettuose. E quindi già i ventenni di oggi sono
ignari del normale comportamento rispettoso sia in casa che per le strade
cittadine.
Il linguaggio scurrile è ormai un’abitudine dovunque e
purtroppo quasi non stupisce più nessuno. Chi scrive ha ricevuto
l’ultima sberla materna a vent’anni per essere uscita con l’eye liner
sulla palpebra superiore.
Fino a trent’anni fa esistevano le signorine vestite
da ragazze di buona famiglia. Oggi dopo i venticinque anni hanno diritto ad essere
chiamate signore senza essere sposate, ma con le vere signore hanno ben poco in
comune. Girano paludate alla moda più ridicola che le imbruttisce e le rende
tanti cloni senza alcun vero charm.
Fascino, una parola della quale le giovani di oggi
hanno dimenticato il significato: un miscuglio di vera eleganza, di femminilità
nascosta, a volte casta e tanto più sexi dell’esposizione sfacciata dei loro
attributi. Del tutto ignare che l’uomo preferisce spogliare una donna piuttosto
che trovarsela già seminuda.
Eppure esistono ancora i film in bianco e nero dove si
possono ammirare le vere belle donne vestite con suprema eleganza e signorilità
che si muovevano leggere in quel mondo ancora civilizzato. Si chiamavano Grace
Kelly, Ingrid Bergman, Laureen Bacall ecc.
m.alberini@iol.it
lunedì 1 febbraio 2016
V I S T O D A L E I - "Quegli insopportabili salotti televisi"
Ormai gli Italiani fanno esercizio di zapping a slalom
per evitare i troppi dibattiti- contenitori-salotti televisivi sulla deprimente
politica nazionale. Non se ne può più di ascoltare imbecillaggini di ogni
genere che i vari “soloni” cattedratici propinano al popolo italiano pensando
ci sia ancora qualcuno che gli presti fede.
L’ultima “perla” è che, in fin dei conti, abbiamo
qualche necessità di rimpolpare la popolazione europea con i nuovi nati dei
migranti e quindi essi costituiscono una vera risorsa. In realtà, di risorse
sono soltanto consumatori a iosa.
Mai l’Italia è andata così male con l’avvento di
sedicenti consulenti dalle sentenze più assurde. Mai l’Italia è andata così
male (vedi capitolo Banche) per l’intervento di banchieri ladri. Temerario è
fare un distinguo poiché ormai sono tutti ben inquadrati su quella china. Si
continua a dire che le Banche sono solide e il risparmio è tutelato quando
vediamo schiere di cittadini vittime delle Banche “salvate” dal Governo.
Temerario come sempre è anche il Presidente del
Consiglio, il quale continua impavido a comparire ogni nano secondo in televisione.
E, tra una visita e l’altra a Frau Merkel, a sparare il suo ottimismo privo di
riscontri: gli italiani si chiedono se non potrebbe accorpare queste trasferte
dato il suo “lavoretto” ancora da svolgere a Palazzo Chigi.
Un'altra ripetuta notizia sul debito pubblico: oggi è di 2.300 miliardi, ma da domani
incomincerà a diminuire non si sa in virtù di quale santo: a noi sembra sempre
in aumento, ma potremmo anche sbagliare non tenendo conto dell’illustre parere
del Ministro Padoan e l’esito inconsistente della famosa Spending Review.
Nel 2015, I famosi licenziati da posto fisso dello
Stato sono stati circa 220. Negli anni precedenti la cifra si è sempre aggirata
sulle 200 unità. Sono come quell’impiegato delle Poste che durante due anni non
si è presentato al lavoro, salvo nei giorni di ritiro di busta-paga: licenziato
ha fatto ricorso ed è stato riassunto.
Di tali paradossi l’Italietta è colma. La cultura del
famoso “posto fisso” è così radicata da disincentivare qualunque velleità
lavorativa non soggetta alle estreme tutele garantite dallo Stato.
Ma tant’è, amici lettori: a Roma affitto e posto fisso
sono la massima aspirazione del cittadino che “tiene famiglia”.
m.alberini@iol.it
lunedì 25 gennaio 2016
V I S T O D A L E I - "Sospedere Schengen al più presto"
La marea di migranti che sta sommergendo l’Europa
impone la decisione concorde di sospendere la libera circolazione di tutti in
base al Trattato di Schengen. Non ci vengano a dire che costituirebbe il
fallimento europeo. Anzi darebbe un segnale di compattezza nel prendere una
decisione comune per difendere l’Europa
da un invasione ormai incontrollata. Quindi ad estremi mali estremi
rimedi. Ricordiamo ancora che la quasi totalità di migranti già in Europa cerca
una qualità di vita mai ottenibile nei loro Paesi. Nemmeno un decimo di questa
folla ha la caratteristica del rifugiato politico. E nessuno arriva con la determinazione di
integrarsi imparando subito la lingua e osservando le leggi. Non vogliono
lavorare seguendo gli schemi delle rispettive nazioni. Una gran parte finisce
per delinquere e da qui stupri per strada, assassini di donne inermi o, come
minimo, derubate della borsa delle
spesa.
Le nostre carceri abbondano di detenuti
extracomunitari e non si capisce perché il Ministro Alfano non ne rispedisca la
maggior parte a delinquere neri loro
Paesi. Si dice che dopo l’espulsione ritornano. Ci sembra complicato tornare da
Kinshasa una volta arrivati là. Il problema è il Governo lassista su questi
argomenti da sempre. Prenda esempio
dalla velocità con la quale Austria, Slovenia, Croazia, Repubblica Ceca e Slovacchia
ecc.
Quindi sospendere Schengen per almeno un paio d’anni e
ripristinare severi controlli, ci sembra l’unica vera difesa contro
un’invasione per ora pacifica, ma non sappiamo se lo rimarrà. Abbiano visto le stragi di Parigi e le notti
di Cologna ad opera di immigrati selvaggi e senza alcun ritegno con il permesso
di libera circolazione. E’ impensabile
che una massa incontrollata di mussulmani si integri nel rispetto della donna,
delle leggi e della nostra cultura paritaria faticosamente raggiunta dal gentil
sesso. Non esiste altra soluzione per difendere l’Europa da invasori incivili
sotto le spoglie di migranti.
m.alberini@iol.it
lunedì 18 gennaio 2016
V I S T O D A L E I - "Lo Stato islamico non esiste"
Fino a quando le bande di tagliagole
dell’Isis continueranno il loro blitz afro europei con l’assurdo pretesto di
difendere l’Islam sciita mentre i loro capi, sostenuti da non si sa chi cercano
soltanto di crearsi un potere politico di qualche consistenza, riusciranno soltanto
ad attirarsi i caccia bombardieri di tre
quarti del mondo con il loro carico di ordigni di ultima
generazione.
Così oggi si trovano un territorio
avvelenato da scorie di ogni genere, città fantasma dove si aggirano scheletri
umani minati da fame e malattie.
Non è la Terza guerra mondiale.
Nessuno vuole la distruzione del pianeta tramite armi nucleari.
Di certo gli Stati Unti hanno
effettuato molti drammatici errori con l’attacco all’Iraq e l’esecuzione di
Saddam Hussein che, se potessero, ancor oggi vorrebbero far tornar in vita.
Perché lui sì era in grado di mantenere un equilibrio in quell’area dominata da
tribù da sempre in conflitto tra loro. Gente sanguinaria ancora con usi e
costumi medioevali.
Intanto altri errori madornali hanno
provocato la Primavera araba ed eliminato Presidenti moderati con Bel Alì e
Mubarak che erano riusciti a creare una certa prosperità e stabilità nei loro
Paesi.
L’Isis tenta con i soliti blitz
sanguinari di destabilizzare ulteriormente queste nazioni travolte dalla
mancanza di guida sicura. Non si rendono conto i taglia gole del Califfo
che le forze della coalizione una volta
sistemati le loro “piccole” diatribe politiche si scateneranno insieme con
tutte le Intelligence coalizzate per distruggere le loro teste a capo di strategie assurde, assetate
di potere e non certo desiderose di difendere le Sure del Corano.
m.alberini@iol.it
lunedì 11 gennaio 2016
V I S T O D A L E I - "Espulsioni immediate per aggressioni contro le donne"
Cara Mariella Alberini,
sono disgustato per tutto quanto sta accadendo per
mano mussulmana nel mondo occidentale ed altrove. Non credo affatto in questo
governo incapace di mettere un limite all’ invasione dei migranti. Adesso
vogliono persino concedere il voto a chi ha preso la residenza italiana alle
prossime elezioni amministrative. Basta così. Se Renzi non smette di mandarli a
prendere in mezzo al Mediterraneo spero che gli Italiani lo puniscano
pesantemente nelle urne…
Lettera firmata, inviata via e-mail
Caro amico lettore,
“disgusto” è troppo poco per definire la situazione
Italia sovraccarica di migranti, dei quali molto pochi sono i rifugiati
politici. Qui si arriva soprattutto per ambire alla qualità di vita europea, ma
non basta. Qui si arriva per depredare, uccidere, violentare donne e bambini
ecc. E noi cosa facciamo? Continuiamo ad andare a prenderli finno al largo
delle coste libiche. Come è possibile che i politici non vogliano capire che è
impossibile continuare in questo modo?
La Germania, penalizzata dai fatti di Cologna ed
Amburgo, ha già deciso l’espulsione dei responsabili e fatto cadere la testa
del Capo della Polizia di Cologna. Ma loro hanno una Merkel che, pentita
dell’apertura data, sta reagendo in modo immediato. Non è certo un Renzi
che fa finta di niente qualunque cosa accada per prendere i soldi stanziati
dall’Europa per i migranti.
Altre nazioni europee, come Danimarca, Norvegia,
Svezia, Repubblica Ceka, Ungheria, Serbia, Croazia, Slovenia ecc prendono tute le precauzioni possibili: tutti
tranne l’Italia.
La politica dell’Unione Europea si pone il problema in
termini preoccupati e noi cosa facciamo? Ci avvitiamo di più nella crisi
affatto scongiurata malgrado i proclami del signor Renzi. Vien da chiedersi
come si può ridurre la disoccupazione quando siamo sempre più afflitti da gente
in cerca di lavoro.
Non abbiamo le risorse per Protezione Sanitaria,
alloggi, contributi di disoccupazione ecc. Ma si continua ad accogliere come fossimo
un Paese con il doppio di territorio e in brillante situazione economica.
Tra l’altro adesso abbiamo anche le proteste di piazza dei
signori migranti scontenti dell’ospitalità. I quali sembrano tanti No global
conciati con cappucci a nascondere ceffi minacciosi. Continui così signor Renzi
con il suo Governo di procaci donzelle.
m.alberini@iol.it
lunedì 4 gennaio 2016
V I S T O D A L E I - "2016, stagione esplosiva"
Non so se in questo “dopo vacanze” natalizie ci si
renda conto che siamo immersi in una stagione esplosiva sotto tutti i punti di
vista. L’unico sempre ottimista e ridanciano è il Premier Renzi. Il quale
continua a vendere risultati mai ottenuti e non gli piace affatto “vedere” la
realtà disastrosa in cui siamo immersi.
Intanto il cittadino ha perso la fiducia nelle banche,
baluardo di custodia dei suoi sudati risparmi. Gli imprenditori non esistono
più e quindi non si crea lavoro ed è ridicolo continuare a proclamare la
diminuzione delle percentuali di
disoccupazione.
La grandi aziende, i nostri ex fiori all’occhiello,
sono passati in mani straniere e nel 2015, 30.000 esercizi commerciali hanno
chiuso.
In Italia, con l’immigrazione si sono formati numerosi gruppi etnici. Il
nucleo proveniente dall’Africa subsahariana non vuole inserirsi nel lavoro
produttivo e preferisce farsi mantenere dal nostro Stato.
L’etnia araba è una mina vagante senza alcun
controllo. Produttiva, invece, è quella cinese ormai subentrata negli esercizi
ceduti dagli Italiani come bar e tabaccherie: con grave disagio del cittadino
data la mancanza di conoscenza dei cinesi con la lingua italiana.
Però i cinesi pullulano anche come parrucchieri,
sarti, informatici ecc a prezzi stracciati. Il tutto ci pone davanti ad un
infimo degrado inarrestabile. Per non citare l’etnia vagante dell’est,
specializzata in furti e rapine.
Dispiace presentare a voi, cari lettori, questa realtà
deprimente all’inizio di questo 2016 in pesanti difficoltà. Ma anche voi ne
siete di certo consci e spettatori inermi e colpiti.
Non ultima è la spaventosa polveriera medio orientale
impegnata in una guerra a poca distanza dalle nostre coste.
Non si riescono a captare i motivi di fondo che hanno
indotto l’Arabia Saudita a creare un’ ulteriore, gravissima esplosione di
vendetta (Fatwa) da parte dell’Iran: uno Stato sciita pericoloso,
importantissimo nello scacchiere mondiale.
Nel frattempo ci annunciano che ormai in Europa
abbiamo un ulteriore Stato, formato da 72 milioni di migranti (Corsera 27
dicembre 2015). Il quale grava sull’economia
di tutta l’Unione Europea.
Siamo immersi in una dimensione completamente diversa
dalle nostre aspettative. E alla quale siamo del tutto impreparati. Non sarà
certo questo governo o il prossimo a delineare un’azione per arginare l’ondata
umana invasiva che pare possa protrarsi fino al 2050. Che fare? Malgrado tutto ancora
i più sinceri auguri di prospero anno nuovo.
m.alberini@iol.it
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