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lunedì 23 febbraio 2015

V I S T O D A L E I - "Pericolo Isis e sfacelo economico"

Cara Mariella Alberini,
la situazione del nostro Paese tra sfacelo economico, Isis in arrivo sui barconi dei cosiddetti migranti, guerra in Ucraina e una Grecia che, disperata, batte elemosina in Europa ci porta uno scenario da Apocalypse now. Mentre la politica blatera di diplomazia, non pone argine allo sbarco di terroristi camuffati. La cosiddetta “primavera dei paesi arabi” tanto voluta e fomentata dagli USA, ha portato in quei paesi una instabilità che sfugge ad ogni controllo e continua a generare eccidi di civili inermi quali i precedenti dittatori (Ben Alì, Gheddafi, Mubarak, Saddam Hussein) non avevano mai provocato. Il vuoto di potere conseguente ha portato alla ribalta l'ISIS che vuole colmare questo vuoto con un terrorismo spinto ad efferatezze inimmaginabili. Mi  chiedo se questi infedeli non hanno in parte ragione nel non volere una democrazia imposta e interessata.

Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Caro lettore,
creare instabilità si riallaccia alla politica degli antichi Romani : “divide et impera”.
Nulla di nuovo sotto questo cielo.
Il problema, come lei rimarca, è l'eccidio delle popolazioni civili che ne fanno le spese. E questo comporta l'adesione sempre più massiccia all'ISIS. Ma non è con l'impiego dei Droni e dei bombardamenti indiscriminati che si risolve la questione quando sono gli stessi USA ad armare il presunto alleato di oggi che domani si rivolta contro. E intanto una marea di disperati si affaccia sulle nostre coste ben conscia che rappresentiamo il ventre molle dell'Europa, di quell'Europa di burocrati che invece di risolverli i problemi li complica o li ignora. Aspettiamoci il peggio.
Se sono bastate alcune centinaia di tifosi olandesi ubriachi a mettere a ferro e fuoco Roma, figuriamoci se tra gli emigranti arrivassero alcune squadre di terroristi addestrati a scatenare la guerriglia. Nessuno ricorda l'attentato dei Palestinesi di alcuni anni fa a Fiumicino con un alto numero di vittime.
Speriamo che le Diplomazie facciano uno sforzo concorde e si  trovino reali  soluzioni per ristabilire la pace. Al petrolio ci si penserà dopo.
Intanto nel nostro panorama interno continuiamo a imbatterci in “compagni che sbagliano”. Si da il caso che il cantautore Gino Paoli, da poco nominato Presidente della SIAE, l'organo che tutela i diritti d'autore, sia indagato per esportazione di capitali in Svizzera. I quattro amici si sono spostati da un bar di Genova ad uno di Lugano.

m.alberini@iol.it                                                        


lunedì 16 febbraio 2015

V I S T O D A L E I - "Risse indecenti in Parlamento"

Cara Mariella,
che vergogna assistere al non insolito spettacolo dei tafferugli in Parlamento. Scene che si ripetono sovente e ci fanno restare senza parole poiché da quella gentaglia dipendono le sorti di tutto il nostro Paese. Se i vari Presidenti della Camera che si avvicendano in cattedra non fossero burini anche loro, sospenderebbero all’istante le sedute non appena incominciano quelle risse disgustose…
                            
Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Caro lettore,
quello spettacolo ridicolo ma soprattutto indecente fa parte del malcostume dilagante senza più argini in Italia. Può immaginare una simile ridicola scena alla Camera dei Lord o al Reichstag? No, perché nella società europea (fuori dai paesi latini) vige il rispetto, l’educazione e anche il buon gusto. Si, il buon gusto che impedisce l’indecenza del linguaggio, il volgare abbigliamento e la mancanza assoluta di stile: ad esempio di quelle signore parlamentari che vanno agli scranni acconciate da veline e come tali strizzano l’occhio ai paparazzi. E non sanno cosa significa comportarsi e avere l’aspetto da “signore”, vale a dire quello dell’eleganza interiore che si riflette su quella esteriore.
Persino i calciatori quando  si dimostrano rissosi vengono multati o espulsi. Ma non c’è da meravigliarsi se tale comportamento antiestetico e immorale si riflette nell’immoralità della politica che ci ha condotto all’attuale disastro. Inutile che Renzi continui a sbraitare  sul momentaneo stasi del PI oppure sulla decantata “ripresa” che in realtà spetta alla FIAT di Marchionne.
Altra piaga è il dilagare della feroce criminalità, dalla quale chi si difende viene incriminato e va a finire in galera al posto dei suoi aguzzini. Con il calvario psicologico e finanziario per processi, avvocati, blocco dell’attività e quindi della sussistenza. Negli Stati Uniti non è casuale il libero acquisto di armi da difesa che, almeno in parte, fungono da deterrente verso teppisti e criminali. Soprattutto oggi si dovrebbe liberalizzare l’accesso delle armi ai privati per metterli in grado di difendersi quando ritornando a casa trovano l’appartamento invaso dai  malviventi. E non si dica che lo Stato in questi casi difende il cittadino, anzi lo costringe a denunce senza esito che comportano  scartoffie burocratiche sine die.
Questa non è civiltà

m.alberini@iol.it     



sabato 14 febbraio 2015

V I S T O D A L E I - "Pericolo Isis e sfacelo economico"

Cara Mariella Alberini,
la situazione del nostro Paese tra sfacelo economico, Isis in arrivo sui barconi dei cosiddetti migranti, guerra in Ucraina e una Grecia che, disperata, batte elemosina in Europa ci porta uno scenario da Apocalypse now. Mentre la politica blatera di diplomazia, non pone argine allo sbarco di terroristi camuffati. La cosiddetta “primavera dei paesi arabi” tanto voluta e fomentata dagli USA, ha portato in quei paesi una instabilità che sfugge ad ogni controllo e continua a generare eccidi di civili inermi quali i precedenti dittatori (Ben Alì, Gheddafi, Mubarak, Saddam Hussein) non avevano mai provocato. Il vuoto di potere conseguente ha portato alla ribalta l'ISIS che vuole colmare questo vuoto con un terrorismo spinto ad efferatezze inimmaginabili. Mi  chiedo se questi infedeli non hanno in parte ragione nel non volere una democrazia imposta e interessata.

Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Caro lettore,
creare instabilità si riallaccia alla politica degli antichi Romani : “divide et impera”.
Nulla di nuovo sotto questo cielo.
Il problema, come lei rimarca, è l'eccidio delle popolazioni civili che ne fanno le spese. E questo comporta l'adesione sempre più massiccia all'ISIS. Ma non è con l'impiego dei Droni e dei bombardamenti indiscriminati che si risolve la questione quando sono gli stessi USA ad armare il presunto alleato di oggi che domani si rivolta contro. E intanto una marea di disperati si affaccia sulle nostre coste ben conscia che rappresentiamo il ventre molle dell'Europa, di quell'Europa di burocrati che invece di risolverli i problemi li complica o li ignora. Aspettiamoci il peggio.
Se sono bastate alcune centinaia di tifosi olandesi ubriachi a mettere a ferro e fuoco Roma, figuriamoci se tra gli emigranti arrivassero alcune squadre di terroristi addestrati a scatenare la guerriglia. Nessuno ricorda l'attentato dei Palestinesi di alcuni anni fa a Fiumicino con un alto numero di vittime.
Speriamo che le Diplomazie facciano uno sforzo concorde e si  trovino reali  soluzioni per ristabilire la pace. Al petrolio ci si penserà dopo.
Intanto nel nostro panorama interno continuiamo a imbatterci in “compagni che sbagliano”. Si da il caso che il cantautore Gino Paoli, da poco nominato Presidente della SIAE, l'organo che tutela i diritti d'autore, sia indagato per esportazione di capitali in Svizzera. I quattro amici si sono spostati da un bar di Genova ad uno di Lugano.

m.alberini@iol.it                                                        


lunedì 9 febbraio 2015

V I S T O D A L E I - "Chioma candida, sguardo inquietante"

Cara Mariella Alberini
Vorrei conoscere la sua opinione su questo nuovo Presidente della Repubblica dalla chioma candida e lo sguardo inquietante. Pensa che aiuterà Renzi ad attuare le famose riforme necessarie a tirare fuori il Paese dalla recessione? Le affermazioni del Premier ieri all’Hangar Bicocca su un 2015 felice e prospero, mi appaiono le solite boutade che ormai da quasi un anno Renzi ripete…                                                         

Lettera firmata, ricevuta via e-mail

 Caro amico,
sono certa che Sergio Mattarella non si tirerà indietro davanti all’aiuto che  deve assolutamente dare al Governo per combattere la recessione in Italia. Quello sguardo, da lei definito inquietante, lo descriverei piuttosto duro e penetrante come è logico debba essere in un politico di lunghissimo corso. Il quale ha fatto parte della Democrazia Cristiana e poi dato vita alla Margherita e al PD. Nessun essere umano può sopravvivere con successo fino al trono del colle senza determinazione e talento speciale che non possono certo rendere dolce e mite lo sguardo.
Viviamo in epoca di distruzione culturale, di nessuna piattaforma comune, di alcuna solidarietà civica e civile. In parte questo nuovo Presidente potrebbe portare un vento d miglioramento per il futuro. Di rivalutazione del capitale umano italico che è ancora e sempre prezioso.  
Riguardo alle riforme da tutti agognate, non possiamo dimenticare che il Presidente Mattarella è un politico schierato e le riforme saranno, come ovvio, di un certo tipo non in contrasto con la solita ideologia di sinistra: non potranno essere le riforme per tutti.
Adesso il nuovo Presidente della Repubblica si trova davanti uno scenario internazionale più inquietante del solito: rischio bellico tra Occidente e Federazione  Russa per l’Ucraina, massacri in Medio Oriente sempre più cruenti, una cinquantina di guerre civili in atto. Anche per questi disastri oltre confine, il Presidente dovrà gestire nel miglior modo la posizione italiana.
Meglio dubitare dei datI altalenanti di occupazione e di aumento di PIL trasmessi da Media. Piuttosto non dimentichiamo le spaventose file di poveri davanti alle mense delle opere di carità che si allungano in modo sempre più allarmante.
Come pensa il Premier Renzi di cancellare questo spettacolo degradante e pietoso che ci perseguita di continuo?
Uno spettacolo mai visto neppure dopo la fine della Seconda Guerra mondiale.


m.alberini@iol.it 

lunedì 2 febbraio 2015

V I S T O D A L E I - "Renzi piglia tutto"

Cara Mariella,
perché c'è battaglia su una figura, di alto profilo istituzionale, di alta levatura morale, di alta considerazione internazionale, di alta esperienza politica, di alti risultati ottenuti...credo manchi solo di alta corporatura e di alto profilo camuso?
Quello che non mi quadra però, è che e con tutta questa moralità, l'uomo in questione faccia parte da un trentennio, di un gruppo di "persone" che hanno ridotto una nazione a brandelli. E da lui, nel merito, non ho mai sentito ne’ tuoni ne’ fulmini. Questa persona con i suoi 1720 dipendenti, (nel 2006 erano 2181) ci costa 228 milioni di euro l'anno, ai quali vanno aggiunti 153 milioni di euro l'anno per le pensioni. lo stipendio medio di un dipendente del Quirinale si attesta intorno ai 145000 euro/anno. In soldoni il colle costa il doppio della Casa Bianca.
Qualcuno mi dice che faranno mai questi 1720 dipendenti che a otto ore giorno, assommano un monte ore di 3440000 l'anno? Sembra incredibile ragazzi ma sono 3.5 milioni di ore che si traducono in...niente. Discorso a parte per Montecitorio e Palazzo Madama: qui ci si dibatte tra il "porcellum" e il "mattarellum", sperando che dalla prossima legislatura, smettano di essere aberrazioni giuridiche e restino solo bizzarrie linguistiche. Se poi vogliono sfoggiare cultura, studino vista l'incredibile ignoranza di cui sono portatori. E' di qualche giorno fa un'intervista delle Iene a una lunga fila di parlamentari tra cui, non uno, è riuscito a rispondere che il primo Presidente della Repubblica italiana fu Enrico De Nicola.
Troppo onesto e troppo modesto per essere ricordato. Cito un aneddoto: Primo destinatario Giorgio Napolitano.  Dopo aver rifiutato l’appannaggio presidenziale (12,5 milioni delle vecchie lire) Enrico De Nicola (primo presidente nel 1948) mantenne uno stile di vita estremamente modesto. Tanto da indossare un cappotto rivoltato, sempre lo stesso, a tutte le cerimonie ufficiali. I collaboratori provarono a farglielo sostituire ma lui accettò soltanto di farlo riparare. E quando il sarto di Napoli non volle essere pagato, si arrabbiò moltissimo.

Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Caro amico,
è molto utile ricordare i Grandi Presidenti e gli onesti parlamentari  che si pagavano le spese a scapito del loro patrimonio.. Ma inutile e senza alcun rimedio, per il momento, ribadire gli assurdi sprechi dei Palazzi e il massacro   del nostro Paese ad opera di politici disonesti che, purtroppo , sono inamovibili.
Non si può dire che Matteo Renzi non abbia studiato, assimilato e interpretato in
politica i principi del suo concittadino Nicolò Macchiavelli. Con una strategia semplice e chiara ha portato al Campidoglio il suo candidato dando scacco matto all'ex Cavaliere suo alleato. Il quale, nell'inseguire una ipotetica grazia, aveva candidato niente di meno Giuliano Amato.
Il nostro Renzi, sovente, non è politicamente corretto. Lo ha dimostrato otto mesi fa impallinando Romano Prodi, ha proseguito eliminando Bersani, poi Letta, Cofferati e relegando in un angolo i superstiti della vecchia oligarchia del Partito Comunista. Ha snobbato i Sindacati di Sinistra rifiutando di sedersi con loro “attorno a un tavolo” in estenuanti riunioni notturne per produrre il nulla. E' invece andato a Detroit per incontrare Sergio Marchionne con grande scandalo del mondo sindacale di sinistra che ha sempre visto la FIAT come il nemico da distruggere. IL risultato è stato che la FIAT di Marchionne sta riportando lavoro in Italia. Non c'è nulla da dire. Speriamo che si continui ad andare verso risultati positivi. Il nuovo inquilino del Colle anche questa volta è uno politicamente schierato. Sarà senza dubbio un attento notaio in difesa della nostra Costituzione vetero-comunista. Le riforme costituzionali, se si faranno, saranno all'acqua di rose. E soprattutto la riforma della Magistratura sarà molto difficile da avviare.
Il premier Renzi continua la sua frenetica attività e va avanti come un carro armato. Forse ha ragione un suo concittadino, il quale lo definiva sprecato come Sindaco di Firenze. Ai posteri…ecc.

m.alberini@iol.it