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lunedì 21 dicembre 2015

V I S T O D A L E I - "Corruzione italica allo zenit"

Cara Alberini,
malgrado le sempre positive previsioni del Premier Renzi sulla parabola economica e sul gran lavoro per monitorare e togliere di mezzo il sistema delle tangenti, lo stesso aumenta sempre più indisturbato con scandali giornalieri a tutti i livelli. Mi domando come sia possibile simile ignominia senza speranza…

Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Carissimo amico,
senza voler giustificare in alcun modo la corruzione  spaventosa vigente in Italia e più accentuata che in altri Paesi, bisognerebbe ricordare che lo Stato italiano ha sempre penalizzato i cittadini. I quali, a loro volta, con un malinteso senso di rivalsa, cercano di rifarsi sullo Stato stesso.
Il negoziante che non dà lo scontrino o lo diminuisce, noi consenzienti, attua una rivincita contro lo Stato predone.  L’idraulico che accetta di fare uno sconto prendendo i contanti senza fatturare o il medico che lo imita attuano una miriade di evasioni contro lo Stato. Andando più su, le tangenti, in particolare quelle sugli appalti dei lavori pubblici, rimpinguano le tasche dei funzionari e gravano sullo Stato perché l’appalto verrà a costare molto di più. Ricordiamo gli Anni Ottanta quando i governanti socialisti si vantavano per un costo di trenta miliardi di vecchie lire al chilometro per autostrade in pianura quando agli Svizzeri un chilometro di autostrade in montagna costava cinque miliardi.
Quante fortune illecite sono fiorite nel nostro Paese rubando con l’avvallo di aver osservato le procedure secondo le leggi. Un esempio è rappresentato dall’autostrada Salerno Reggio Calabria sempre in lavorazione e mai finita da cinquant’anni: miniera inesauribile per tutto il malaffare italiano. E tutto, ma proprio tutto dalle metropolitane al rifacimento delle strade, ai viadotti crollanti dell’Anas in Sicilia, allo smaltimento dei rifiuti è diventato un festino magna magna che accontenta la parte putrida del sistema italico.
Cos’altro dire, caro amico? Nulla: data la valanga di malversazioni delle quali non vanno esenti neppure le banche. Infatti l’ingenuo cittadino non si accorge di subire una tassa sulla giacenza media del conto corrente ed una patrimoniale sui titoli, oltre a pagare il 26% sulle rendita finanziaria.
Un felice Natale a tutti i cari lettori, compagni di sventura, augurandoci che almeno nel panettone non manchino gli ingredienti perché depauperati a monte dalle solite tangenti.


m.alberini@iol.it  

lunedì 14 dicembre 2015

V I S T O D A L E I - "Governo ladro"

Cara Mariella Alberini,
come sempre il Governo, ladro dai tempi dell’Unità d’Italia, ha messo le mani nelle tasche dei cittadini come nel caso delle quattro Banche Popolari  del centro Italia. Una vergogna senza limiti…

Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Caro amico,
Il Presidente del Consiglio con notevole prosopopea ha annunciato il salvataggio delle 4 Banche Popolari  senza attingere neppure un euro alle casse dello Stato.
Ha soltanto omesso di dire che in realtà ha prosciugato i risparmi di migliaia di clienti delle suddette banche. Ha inoltre tralasciato di spiegare perché gli organi di controllo, compresa la Banca d’Italia, abbiano permesso a queste banche di rifilare alla clientela titoli altamente tossici.
In tal modo si dice sia stato effettuato il salvataggio di queste banche  lasciando ai cittadini onesti con piccoli, ma per loro  vitali i risparmi di una vita,  solo gli occhi per piangere. Allo scatenarsi di tragedie, come il suicidio  di uno di loro,  è stato inscenato un indegno scarica barile incolpando le nuove regole europee sulle banche. E intanto annunciano la creazione di un fondo per risarcire i malcapitati se va bene al 30%.
Riguardo all’ipotetico risveglio dell’economia italica, con percentuali da prefisso telefonico dello Sri Lanka, noi non vediamo neppure quello.
I negozi chiudono a catena; i ristoranti agonizzano con pochissimi clienti, la disoccupazione spadroneggia; le grosse aziende passano in mano agli stranieri. E’ notte fonda con suicidi dolorosi per noi italiani che assistiamo a casi pietosissimi come quello del povero uomo impiccato perché non sapeva dove andare e non voleva lasciare agli ufficiali giudiziari la sua casa.
Qui non si sa più dove guardare: le code alla distribuzione dei generi alimentari gratuiti aumentano tutti i giorni. Le città sono invase da ceffi di tutte le razze che sembrano no global: cappuccio tirato sulla testa e musi patibolari “abbronzati“, ma muniti di costosi smartphone. Nella periferie gli italiani e, soprattutto, le italiane  hanno paura di uscire di casa sul far del crepuscolo. Le leggi sulla Sicurezza troppo permissive non ci tutelano. E neppure i poliziotti sono protetti se intervengono.
Povera Italia, un tempo il Paese più pregevole del mondo.

m.alberini@iol.it  



lunedì 7 dicembre 2015

V I S T O D A L E I - "Il cronico provincialismo italiano"

Cara Mariella Alberini,
siamo completamente impreparati a sostenere la società multirazziale nella quale siamo immersi da decenni. Un fenomeno che si è già manifestato oltre cinquant’anni fa, sia pure in piccole proporzioni. E adesso nessuno sa come affrontare l’orda immane già calata sul nostro territorio…

Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Carissimo lettore,
il proverbiale provincialismo italiano ci perseguita da sempre, ma soprattutto dal governo De Gasperi in poi abbiamo avuto, fino agli anni ottanta, Ministri degli Esteri che non parlavano alcuna lingua straniera, neppure l’inglese. Il primo che lo parlava abbastanza bene è stato Emilio Colombo.
Il cinema italiano anni cinquanta, un meraviglioso cinema in bianco e nero, sottolineava il provincialismo dell’Italietta ancora campagnola. Oggi quel cinema non esiste più: abbiamo una serie di film regionali con modesti attori e attrici che hanno la pessima abitudine di mettere in mostra soprattutto la loro generosa “mercanzia”. Peccato: nessun confronto con le grandi signore dall’abbigliamento sobrio e già internazionale del cinema inglese o americano.
L’arrivo massiccio di Eritrei e Somali in fuga dalla guerra perpetua sul loro territorio è incominciato dall’inizio degli Anni cinquanta. Venivano  assunti senza documenti come domestici e, loro sì, sovente si esprimevano in inglese e anche in italiano perché i loro padri, memori abbastanza grati dell’impero coloniale italico, glielo avevano insegnato.      
Oggi  dalla capitale in giù si perpetua una chiusura all’internazionalismo ormai diffuso in tutto il mondo occidentale in atto da anni e dovuto alla globalizzazione. Sarebbe indispensabile che Comuni, Province, Regioni, Ministero della Cultura e tutti gli altri Enti proposti si occupassero in modo dinamico di trovare una sorta  di integrazione con la società italiana per tutte le numerose etnie presenti sul territorio.
Ma non basta. Dovrebbero intervenire in modo più aggregante i Parroci per aiutare gli immigrati non solo di religione cattolica ad integrarsi con i giovani italiani. Inoltre importantissimo sarebbe responsabilizzare gli immigrati che lavorano e fruiscono del welfare italiano e invece restano fuori a pretendere, a guadagnare senza alcun senso di gratitudine nei confronti dell’Italia e degli Italiani che li assumono con lauti stipendi soprattutto nel campo della collaborazione  domestica.
Gli Inglesi hanno copiato la multinazionalità dell’Impero Romano: Britanni come Galli, Siriani come Fenici, Numidi come Bitini ricevevano in premio la cittadinanza romana se si dimostravano fedeli all’Impero.
Cives romanus sum era il massimo del vanto per i lontani sudditi di quell’Impero plurinazionale.


m.alberini@iol.it  

lunedì 30 novembre 2015

V I S T O D A L E I -- "Coordinamento militare, sbarchi, Intelligence"

Cara Mariella Alberini,
se l’Europa non si organizza con un coordinamento militare ad hoc saranno guai. Poiché la spartizione degli obiettivi da bombardare deve essere studiata non solo di comune accordo, ma con perfetta sincronia tra Stati Maggiori per raggiungere il massimo risultato contro l’Isis…

Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Gentilissimo amico,
molto logico preoccuparsi di questa importantissima strategia: senza quella sarebbe un disastro. Ma, purtroppo, l’Europa ha sempre zoppicato  riguardo alleanze e solidarietà. Adesso c’è di mezzo anche la Russia di Putin, a mio avviso il miglior politico del pianeta. Ciò non significa non abbia compiuto infinite “trasgressioni” (un eufemismo)  nella gestione del suo enorme potere. Figuriamoci se così non fosse e Francia, Russia, ecc. si trovassero a bombardare gli stessi obiettivi.
Detto questo se non scenderanno con truppe di terra sui territori occupati dagli efferati assassini dell’Isis poco otterranno per debellarli in modo concreto. Non solo: ci vogliono migliaia di espulsioni in tutta l’Europa per depurarla e proteggerla da altri sanguinosi attacchi di stampo parigino. Non parliamo poi dell’Italia che deve bloccare gli sbarchi, tra i quali è ormai assodato siano arrivati  gli stragisti di innumerevoli fatti sanguinosi. I Ministri degli Interni europei l’avranno capita? Stanno in continua allerta con le loro Intelligence per scambiarsi informazioni, dettagli, nomi pericolosi dalle Banlieu fino alle borgate più infime di Roma, Londra, Berlino ecc.
Che dire del silenzio totale sugli sbarchi in Sicilia e a Lampedusa? Perché nessuno ne parla. Sappiamo che continuano, ma forse Renzi si vergogna di rendere palese una situazione molto dannosa per la sua eventuale rielezione nel 2018. Eppure l’Italia non solo non ha più alcun spazio ne’ risorse economiche da destinare a questi sciagurati illusi di poter partecipare in modo adeguato alla qualità di vita europea.
Si è già letto in tutti i media quanto disillusi siano gli africani arrivati  in Europa che affermano di essere scappati da un inferno per trovarne uno peggiore.




lunedì 23 novembre 2015

V I S T O D A L E I - "In difesa di Francesco"

Cara Mariella,
ce le stanno suonando di santa ragione per il ... nulla. o due aforismi su Dio: Puoi chiamare Dio in mille modi: Dio, Allah, Buddha, Geova, Yahvè, Ernesto… tanto non ti risponde. (Corrado Guzzanti). Io non so se Dio esiste. Ma se esiste, spero che abbia una buona scusa. (Woody Allen). Effettivamente, pensare che questo mondo sia stato creato da un'entità infallibile, è quantomeno azzardato. Assumendo l'esistenza di un'entità trascendente, è oggettivamente ridicolo pensare che la Chiesa, con tutto il suo lerciume, possa rappresentare il tramite tra Dio e i suoi fans. A meno che, Dio, non abbia ben altri connotati rispetto a quelli in voga nel credo collettivo. Per esempio potrebbe aver creato in una settimana questo universo per poi occuparsi della creazione di un universo parallelo, poi di un altro e così via. Se si pensa che la teoria delle stringhe considerando l'orientamento bosonico, prevede l'esistenza di 26 dimensioni, e che alcuni pensatori, propendono per un numero infinito di universi, "e li pagano anche", possiamo dire che Dio, a oggi, debba essere soprattutto considerato entità alquanto indaffarata. In ultima analisi potrebbero mancargli una o più d'una delle caratteristiche che sono, nell'immaginario collettivo, sue indiscusse prerogative: infallibilità, onniscienza, onnipresenza. E allora si spiegherebbero tante cose. Stiamo parlando dell'entità Dio e già le riflessioni che vengono in mente sono inquietanti, ma diventano devastanti quando invece si comincia a riflettere sulla Chiesa. Il cristianesimo da quando esiste, è accreditato di almeno 50 milioni di vittime. Cito una frase di Karl-Heinz Deschner, noto storico tedesco: "ogni qualvolta sento i cristiani parlare di morale, mi sento quasi rivoltare lo stomaco". Se ne avete voglia andate a leggervi: "Storia criminale del cristianesimo". Papa Francesco ha teatralmente usato parole lapidarie: "maledetti", ma...Francesco, il mondo è in guerra da sempre e da sempre le guerre generano milioni di vittime e da sempre i bambini africani muoiono come mosche e da sempre il patrimonio mobiliare/immobiliare della "chiesa povera" non fa che aumentare. Manco riusciamo a farvi pagare l'IMU. Vuoi dire che non ti sei mai accorto di nulla? Oppure il fatto che vi siate resi conto di poter essere un possibile obiettivo più o meno sensibile comincia a innervosirvi? A fronte di tutto questo, Francesco prega e fa demagogia;...fatti?...il nulla!!! Basterebbe che in un rigurgito di voglia di verità Francesco trovasse la forza di dire: SI CARI FEDELI, LA CHIESA E' UN'ORGANIZZAZIONE NATA PER SFRUTTARE LA NECESSITA' CHE HA L'UOMO DI POTER CONTARE SU QUALCOSA O QUALCUNO CHE LO DERESPONSABILIZZI E CHE LO FACCIA SENTIRE MENO SOLO DURANTE LE PARENTESI NEGATIVE DELL'ESISTENZA.
E CON DIO, NON HA NULLA A CHE FARE...

Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Caro lettore,
da cattolica non  fervente, ma rispettosa della tradizione culturale, non mi pare il caso di prendersela  con Francesco che sta facendo quello che può da Papa: da cardinale non ne aveva i poteri.
Anzi mi sembra stia rivoluzionando non poco quella pletora cardinalizia assettata di potere, frondista nei riguardi dei precedenti Papi. Ratzinger aveva capito tutto, ma non se l’è sentita, anche per motivi di vecchiezza e di salute, di affrontare simile bubbone.
Detto questo, speriamo che Papa Francesco ce la faccia a schiacciare gran parte del groviglio di serpi del Vaticano. Di certo ci vuole una forza di acciaio al molibtungsteno e una lunga aspettativa di vita che Lui ha più volte messo in dubbio di avere con lungimirante  visione retroattiva anche di quanto è accaduto a Giovanni Paolo I.
Se si può comprendere le ambascie del Pontefice, non si riesce a capire l’inerzia di Renzi, soprattutto dopo i fatti di Parigi e l’assoluto controllo delle frontiere, nei riguardi degli sbarchi sulle coste italiche.
Non è una novità che le religioni siano state sempre causa di spaventosi eccidi. Lo constatiamo anche oggi. Ma quelli dell’Isis non sono neppure credenti religiosi islamici bensì fanatici assassini. C’ è poco altro da dire poiché  ci pregiamo lasciare tutto lo spazio a lei, pregandola di non dimenticare che per molti cattolici ancor oggi fede e preghiera sono rifugio e sostegno di non poco conto. Vorrei vedere chi nel momento peggiore della sua vita non si è rivolto alla Madonna o a Gesù Cristo chiedendo mercede.

m.alberini@iol.it    



lunedì 16 novembre 2015

V I S T O D L E I - "Senza via di scampo"

Cara Alberini,
la strage di Parigi annuncia al mondo intero che, senza un’azione bellica in risposta a quanto è accaduto, non c’è via di scampo in Europa. Se fossi io a decidere sul da farsi userei la legge del taglione, e, per mezzo dell’Intelligence perfettamente al corrente di quali sono i gruppuscoli deviati, invierei squadre di incursori per eliminarne almeno 500, tante sono le vittime causate a Parigi…

Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Caro lettore,
chi scrive è del suo stesso parere. Non solo penso vadano eliminati entro pochi giorni almeno il doppio di quanto lei si augura. Ma adesso in tutte le capitali europee, si dovrebbero espellere tutti i sospettati di estremismo islamico, che le Intelligence hanno gia individuato. Inoltre con azioni belliche senza precedenti si dovrebbe intervenire in tutta la Siria con, non solo bombardamenti a tappeto, ma anche con massicce operazioni  belliche via terra.
Basta con Il buonismo democratico praticato in Europa e soprattutto in Italia. Chi vuol vivere in questi Paesi senza osservarne le leggi va castigato e allontanato senza   
remissione. La Francia, in particolare, dopo simili stragi concentriche, ha il diritto e il dovere di cacciare dal Paese tutti gli islamici sospetti dopo averne incarcerati il triplo delle sue vittime.
Chiudere le sue frontiere serve a poco. Importante è un’azione capillare di Intelligence su tutto il territorio per individuare le frange dei fiancheggiatori e punirli rimandandoli ai loro paesi di origine: vere galere a vita. Dalle quali con troppa facilità sono riusciti a evadere e ad essere accolti nei paesi civili.
Adesso ci si deve preoccupare il doppio di prima del Giubileo a Roma. Speriamo che lo sbarramento di Polizia intorno al piazzale di San Pietro diventi impenetrabile. Ma si dovrà fare attenzione anche ai documenti degli Europei poiché  non dimentichiamo che il boia sanguinario, Jihadi John, dato per morto, ripreso dalle telecamere dell’Isis con il prigioniero da decapitare, era di nazionalità britannica.
Comunque resta indispensabile un’azione immediata di punizione che colpisca gli estremisti islamici già segnati negli elenchi delle Intelligence europee. Sono con lei, caro lettore, almeno 500 jidaisti in Francia vanno eliminati dalla faccia della Terra prima che possano nuocere ancora. Occorre una vera e propria rappresaglia durissima che dovrà poi continuare sui territori siriani per eliminare in modo radicale l’Isis, scheggia impazzita del mondo islamico.


m.alberini@iol.it

lunedì 9 novembre 2015

V I S T O D A L E I - "L' Italia dei ladri e degli assassini"

Cara Mariella,
alla notizia della morte per infarto di quel povero artigiano che aveva subito più volte furti di materiale, e che non potendone più si era difeso sparando, mi sono chiesto quale poteva esser statala reazione nel proprio intimo di quel giudice o giudici che lo avevano persino condannato a pagare. D'accordo l'eccesso di legittima difesa, d'accordo che la legge dice così, ma a mio avviso deve esistere anche un vero senso di umana giustizia e un rifiuto all'ingiustizia arrivando ad avere il coraggio di rifiutare. Per non dire della riduzione della pena per quello che ha massacrato di botte quella ragazzina. Avrei voluto vedere se a loro fosse successa la stessa cosa e poi altri casi simili di violenze subite a donne e persone. Per me è solo questione di coscienza. Scusa lo sfogo, ma l 'umanità fa veramente schifo, salvo qualche raro caso che ben pochi conoscono.

Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Caro amico,
la beffa maggiore consiste nel fatto che i ladri, contro i quali lo sfortunato artigiano è stato costretto a difendersi, erediteranno a titolo di risarcimento la sua casa perché nel frattempo lui è morto di crepacuore.
Viviamo nell’Italia premiante fannulloni, ladri e assassini. Ci ricordiamo di quando a grandi titoli la stampa annunciava che dopo anni di indagine erano stati presi e fotografati i dipendenti dell’aeroporto di Malpensa sorpresi a saccheggiare i bagagli dei passeggeri? Si gridò alla necessità di licenziarli ma, guarda caso, dopo una breve sospensione, sono stati reintegrati, con tante scuse, nei loro posti di lavoro. La stessa cosa è successa per quei dipendenti statali sorpresi a timbrare ed andarsene per i fatti loro. Riteniamo accadrà lo stesso per i dipendenti del Comune di San Remo. Cosa dire dei fannulloni “politici” alla Mario Capanna in grado di godere vitalizi dello Stato in nome della difesa da loro attuata per il popolo? Si sono annidati nei più segreti gangli dello Stato e sfruttano il cittadino che paga le tasse.
Per non citare il caso del sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ex picchiatore di una frangia estremista.
E’ l’Italia di una Magistratura perversa, la quale impedisce al cittadino di difendersi e lo incrimina anche se reagisce ad un sopruso con uno sputo. E’ l’Italia  dei disastri ecologici: mai presi in considerazione e preventivati con interventi ad hoc come la frana di Fiumefreddo che ha tolto l’acqua ad una città come Messina per settimane. E si potrebbe continuare per un pezzo…


m.alberini@iol.it

lunedì 2 novembre 2015

V I S T O D A L E I - " E adesso il dopo Expò"


Carissima Alberini,
non le sembra già troppo in ritardo l’eventuale progetto di utilizzo dell’area Expò?
Come al solito il cittadino nulla sa delle elucubrazioni, regionali, comunali ecc. Si parla di varie iniziative tutte vaghe e indefinite: tanto per cambiare. Ma ci saranno di mezzo i soliti accordi sulle spartizioni competenti…?

Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Gentile amico,
la logica amministrati va vorrebbe che già dall’inizio del progetto Expò ci fosse stato un piano preciso sulla destinazione di questo patrimonio creato dal nulla. Non vorremmo andasse al degrado come al degrado vanno i beni sequestrati alle varie organizzazioni malavitose: sovente ancora utilizzate dagli ex proprietari. Siamo nell’Italia dei pozzi di San Patrizio, dei quali non si vede mai la fine.
Sarebbe il caso che gli organi preposti, il primo novembre, giorno di prima chiusura dell’Expò, venisse illustrato il piano definitivo di trasformazione dell’area utilizzata per l’Esposizione mondiale. In tal modo gli stranieri potrebbero continuare ad ammirare i lombardi per tanta solerte efficienza. Nulla ancora si sa tranne molteplici  ipotesi  di polo universitario globale fatto di atenei, campus e servizi per il rilancio della decorosa tradizione universitaria di un tempo. M al di là di sussurri senza grida, tutto tace.
Speriamo esploda un rigurgito di efficienza imprenditoriale per creare lavoro e utilizzare questa eco molto positiva suscitata dall’evento Expò milanese e venga messo a frutto tutto quanto è stato investito. Però ci vorrebbe  una mente dal pronto decisionismo disposta a rischiare come Enrico Mattei, il quale avrebbe dovuto evitare gli aerei privati anche se si sarebbe escogitato altro per toglierlo di mezzo.  
Difficile oggi trovare un uomo di tale levatura e con la forza di carattere per imporre un progetto di valida riqualificazione.
Non sono certo gli uomini del PD tipo Marino o Orfini ecc. in grado di emulare un Alberto Beneduce nella creazione di un nuovo polo pubblico di iniziativa e di lavoro.
Ecco caro lettore la nostra utopica speranza in attesa di vedere cosa succede nella ormai famosa zona di Rho alle porte di una Milano ancora illuminata dalle luci della chiusura dell’Expò.

m.alberini@iol.it 


lunedì 26 ottobre 2015

V I S T O D A L E I - "Lettera di un Italiano"


Cara Mariella,
giorni fa ho ascoltato il discorso di Renzi in occasione del 60esimo anniversario dell'adesione dell'Italia all'ONU, ad oggi, istituzione assolutamente inutile, costosissima e mai risolutiva. Un discorso così banale, zeppo di retorica, di patriottismo ipocrita e populista, l'ho immaginato solo quando mia madre, tanto tempo fa, ha cominciato a parlarmi delle "piccole italiane", del ragazzo di Portoria tale Giovan Battista Perasso che, emulo di Davide contro Golia, scagliò una pietra contro gli austro piemontesi in quel di Genova.  Mia madre dicevo, mi parlava della divisa che indossava, del braccio destro steso nel saluto romano e la sinistra distesa sul cuore. Renzi nel suo discorso avrà citato almeno cento volte la parola Italia, scomodando roboanti meriti che messi tutti insieme tracciavano il ritratto di una nazione, modello utopistico del paradiso terrestre. L'Italia che lavora, l'Italia che salva decine di migliaia di migranti, l'Italia fulgido esempio e strenuo difensore della democrazia, l'Italia della solidarietà, gli Italiani dal cuore infinito, l'Italia dei soldati che difendono le tavole dei nostri valori in tutto il mondo, l'Italia dei suoi fucilieri di marina, l'Italia dei migliori politici del mondo e via cosi, potremmo continuare in eterno. Vorremmo descrivere invece, caro Presidente del Consiglio, l'Italia come la vediamo noi (plurale maiestatis, lo usiamo per spirito di emulazione, lo fa anche lei).
Si potrebbe dire dell'Italia della mafia, quella della ndrangheta, della camorra, della sacra corona unita, o non esistono, come non esiste le prostituzione, come non esistono i rapinatori, i criminali assassini, come non esiste il lavoro nero, gli evasori fiscali, e i corrotti...... come non esistono gli sfruttatori e gli strozzini. Gli squartatori di cadaveri, gli uccisori delle mogli. Come non esistono i baby pensionati, premiati per il lavoro svolto dopo 14 anni 6 mesi e un giorno, e scommetto che quel giorno era quello dei pasticcini.
L'Italia degli esodati, delle pensioni da 400€/mese, quella dei Dini con 31000€/mese, quella dei super manager che, dopo averne combinate peggio di Bertoldo, vengono congedati con milioni di €uro come ringraziamento per i disastri combinati.
L'Italia di chi dovrà lavorare fino a 70 anni, l'Italia di quelli che moriranno in attesa di una pensione che non arriverà mai, quella dei politici che maturano il diritto alla pensione dopo un microsecondo di lavoro, che del resto possono tranquillamente svolgere a casa, visto che i banchi sono sempre, prevalentemente vuoti.
L'Italia dei politici che mandano la moglie a far la spesa con l'auto blu, e non c'è verso che ve la si possa togliere..L'Italia dei politici che promettono e non mantengono, quella della compravendita dei voti.
Quella dei processi che durano 50anni, quella dei politici che quando muoiono, diventano persone eccezionali, l'Italia della vendita dei loculi al cimitero, quella degli esami oncologici che quando te li concedono sei già morto, quella dei mostri sacri della sanità che quando vai da loro perchè per vie normali risulta impossibile, ti operano subito e immediatamente dopo, con il conto, ti strappano la pelle dal sedere.
L'Italia dei preti pedofili, dei preti gay, di quelli che hanno famiglia e non lo sa nessuno, quella dei Paul Casimir Marcinkus, dei Gelli, dei Sindona, dei Calvi, quasi tutti uccisi senza che nessuno ci abbia capito nulla, dei mille miliardi del banco ambrosiano,
L'Italia di una Chiesa che avrebbe dovuto essere povera, l'Italia di un prelato cacciato, ma con una casa di 750mq e l'Italia di un martire, Giovanni Paolo Primo che non aveva capito che certi poteri non si potevano toccare, L'ITALIA DI QUESTI POTERI. Vogliamo coniare un aggettivo per questa Italia,..... inventalo tu Renzi , caro insostituibile Mr.Bean ITALIANO.

Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Siamo d’accordo, caro amico. Si può aggiungere l’insistente, vergognoso quotidiano scandalo all’interno delle Regioni, dei Comuni ecc. per i miliardi di euro sottratti agli onesti cittadini.


m.alberini@iol.it

lunedì 19 ottobre 2015

V I S T O D A L E I -- "A cosa serve il nuovo Senato?"

Carissima Alberini,
non riesco a capire perché, con questa famosa riforma del bicameralismo, non si sia abolito del tutto la funzione di Palazzo Madama trasformando lo storico edificio in un magnifico museo privo dei costi pazzeschi di personale addetto che così continueremo a pagare.  Ma figuriamoci se non si continuava a lucrare sulle spalle del contribuente e se si lasciavano vacanti posti di lavoro dai costi inutili e super pagati…

Lettera ricevuta, inviata via e-mail 

Caro lettore,
è impensabile non si trovasse il modo di continuare ad andare avanti con il solito magna magna italico. Purtroppo gli Italiani non sono portati ad alcuna ribellione e continuano a subire le iniquità di una democrazia che non è più tale. Il Governo  seguita a gloriarsi di questa “famosa” riforma a metà: la quale se in parte toglie il bicameralismo dall’altra lascia immutati i costi faraonici di Palazzo Madama. Ma bisogna continuare a mantenere l’alto seggio del Presidente del Senato e tutto l’ambaradan che comporta. Figuriamoci se si rinuncia alle cariche dei senatori a vita con pannoloni di ricambio a nostro carico e a tutto l’apparato elegantissimo e prestigioso di senatoriale tradizione.
In Italia, il vizio politico di fare le cosa a metà continua imperterrito a massacrare il Paese e non si capisce come Renzi-ventotto-palle, così rampante, così  deciso ad approfittare del suo momento con perniciosa baldanza non abbia capito di farla finita con quello che si deve eliminare in modo definitivo. Ciò comporterà in futuro chissà quali inciuci regionali, comunali e conseguenti problematiche di eventuali complicazioni delle quali non escludiamo dovrà occuparsi la Magistratura con vari avvisi di garanzia. Non si può escludere, o forse è già in atto, in mancanza dei soliti mega guadagni illeciti dilaganti nel quotidiano anche regionale, si arrivi a gonfiare le forniture delle brioche dell’elegantissimo bar ristorante dominato da Maitre in guanti bianchi fino ai pranzi a costo minimo per i senatori e massimo per pantalone che paga. I brutti vizi dei novelli senatori, provenienti da Regioni, comuni ecc. pullulano da Milano a Messina. Come è possibile non vengano importati a mafia capitale da quei duecento signorotti provinciali assurti a ruolo tanto “aristocratico”?

m.alberini@iol.it



lunedì 12 ottobre 2015

"V I S T O D A L E I - "Venti di Terza guerra mondiale, degrado e kamikaze"

Cara Mariella Alberini.
è il momento di dire basta alla dissennata politica estera della Casa Bianca che da troppo tempo macina errori gravissimi con una strategia assurda. Crea focolai pre bellici con miopia costante senza guardare al di là del proprio naso. Fomenta guerre con fornitura pazzesche di armi a fazioni incontrollabili pericolosissime…
                                                                                                                                               
Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Amico caro,
i disastri dell’Amministrazione yankee sono infiniti. Il basso livello cerebrale delle varie Intelligence elucubra piani di “alta strategia” sovente generatori di focolai bellici dovunque. Un effetto boomerang continuo  ancora incompreso  poiché si ostinano a battere sempre gli stessi sentieri.
Ci auguriamo che il rapido, incisivo intervento russo contagi l’operato degli Stati Uniti per dare la botta decisiva ai folli volontari  dell’ennesima crociata mussulmana contro l’Occidente.
E poi c’è anche la terza Intifada ad infiammare ulteriormente l’area medio orientale.
Lo spaventoso conflitto senza fine provocato dalle stragi israeliane con ritorsioni palestinesi. Inutile filosofeggiare sull’insipienza del bipede umano: nulla impara dal passato e nulla imparerà  fino all’autodistruzione. A meno che una razza diversa emerga dalle ceneri terrestri. La strage di Ankara ancora senza rivendicazione dei mandanti conferma la follia stragista in atto da secoli.
Adesso, senza più veli, l’indecente realtà romana porta tutti nodi al pettine italico. Si sono scoperti gran parte dei sepolcri non imbiancati. Gli scheletri appaiono persino dai sanpietrini disselciati. L’immondizia  straripa dai cassonetti anche in via del Tritone e quella virtuale terrorizza ancora di più gli Italiani poiché impossibile da ripulire.
Uno spettacolo triste, deprimente quello del Sindaco uscente quasi un’allucinazione incredibile. Ci lascia l’ennesimo amaro in bocca e il suo Partito sempre alacre  sparge sabbia tiberina sulle sue piaghe purulente. E lui cerca di arrancare ancora per i prossimi venti giorni promettendo di restituire gli importi  dei  pranzi  in tete a tete con signora.      
La corruzione della Roma di oggi è la squallido tara che ammorba l’italia e riesce  a fare impallidire persino l’ammorbante marciume della Roma dei Borgia.

m.alberini@iol.it  


lunedì 5 ottobre 2015

V i s t o d a l e i - "Stavolta intervengono i russi"

Cara Mariella Alberini,
sono rimasto sorpreso in modo positivo della fulminea scesa in campo della Russia contro l’Isis. Ho la sensazione che adesso si otterranno risultati tangibili molto migliori di quelli ottenuti dai Droni americani. Devo ammettere che , in questa  occasione, ho apprezzato il duro decisionismo di Putin…

Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Caro lettore,
chi scrive è d’accordo con lei. Ho la certezza di una veloce decimazione delle milizie del cosiddetto Califfato e dei suoi taglia gole super armate dagli USA. Nessuno dice che le postazioni dell’Isis alzano le bandiere dei ribelli ad Assad e vengono pertanto risparmiati dalle rare incursioni americane. I russi l’hanno subito capito e non si sono fatti fregare.
Quelli dell’Isis e i ribelli anti  Assad sono sovente in combutta. L’intervento russo sarà di certo molto decisivo poiché lo zar Putin ha ai suoi confini diverse popolazioni mussulmane che in mano all’Isis rappresenterebbero un pericolo terroristico per la Federazione Russa stessa.
Assad ha finito la sua dittatura e a breve dovrà andarsene come viene auspicato dal mondo politico internazionale. Attenzione: non deve assolutamente essere esportata quella democrazia che ha sconvolto l’Iraq, l’Afghanistan ecc.
Dispiace l’immediata reazione americana che non vuole riconoscere  il merito di questo primo intervento aereo dei Russi. E lo vogliono trasformare in un intervento pro Assad. Tanto per riuscire sempre a criticare l’operato  “zarista” questa volta immediato ed efficace. La finissero di  creare  diatribe di  assurda democrazia. Là dove democrazia esiste solo di nome, ma in compenso coniuga decisione con efficienza. Quell’efficienza che viene tarpata dai mille distinguo tipici dei regimi occidentali.
A noi piace Obama, ma su tutta la questione medio orientale ha peccato molto di visione strategica risolutiva.
Abbiamo l’impressione che l’immediato raid russo alla vigilia del Giubileo, minacciato di continuo dai macellai dell’Isis, sia una sorta di efficace deterrente per scongiurare eventuali attacchi demenziali contro la Cupola del Bernini.

m.alberini@iol.it


lunedì 28 settembre 2015

V I S T O D A L E I - "Schoc in Germany"

Cara Mariella Alberini,
lo schoc causato dalle carte truccate sulla taratura dei motori Diesel Volkswagen sconvolge le credenziali del Made in Germany. Ma come è possibile che di colpo gli Stati Uniti si accorgano degli undici milioni di veicoli taroccati dal punto di vista ecologico in giro per gli States…”

Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Carissimo amico,
ogni mattina su questo pianeta si accendono miliardi motori inquinanti. Gli Stati Uniti così attenti all’ecologia hanno a suo tempo approvato la regolarità dei motori Volkswagen oggi  sotto processo. Allora come la mettiamo? Possibile se ne siano accorti solo adesso? E i media americani scaturiscono di colpo paginate sullo scandalo automobilistico più eclatante in tutto il pianeta? Una stangata simile in Germania non era mai arrivata dall’epoca dei disastri della Seconda Guerra mondiale. Ne va di mezzo la sua credibilità tecnologica, commerciale e di affidabilità.
Dispiace molto poiché il caposaldo della qualità tedesca ne esce malissimo. Dispiace anche per il dolore cocente di Frau Merkel che, ad un tratto, si trova a dover palleggiare questa patata scottante fra le sue manine così morbide in apparenza, ma tanto forti. Dispiace a noi italiani per l’amore sempre nutrito verso il vecchio glorioso Maggiolini che perde smalto.
Però a rifletterci sopra dobbiamo renderci conto che gli USA hanno da poco ripreso a produrre  automobili ed è il caso di menzionare la famosa Tessla in grado di marciare con motore elettrico autoricaricabile  e quindi rappresentare l’auto del futuro terrestre esente da inquinamento. A pensar male si fa peccato ma sovente ci si azzecca. Possibile vi sia un colpo alle spalle della Volkswagen per acciaccarla a lungo termine e metterla fuori gioco?
Di certo dietro ogni scandalo ci sono mandanti per farlo scoppiare. Anche Strauss Khan, afflitto da libidine violenta, fu vittima di un tranello ancillare architettato alla vigilia della sua candidatura all’Eliseo. Le congiure si sprecano su questa infelice Terra da quando è comparso il Primate dei Primati e continuano.
Chi non esce dalla competizione e si ritira sul Monte Athos non può smettere di guardarsi alle spalle senza sosta.
Forse la Germania si è affidata troppo alla sua immagine di credibilità mondiale   e a causa di ciò paga un altissimo prezzo.

m.alberini@iol.it


lunedì 21 settembre 2015

V I S T O D A L E I - "Una campagna trionfalstica"

Cara Alberini,
come possiamo credere alle mirabolanti notizie di improvvisa crescita propinate dai media quando le file dei veri poveri italiani si allungano davanti alle mense? E  milioni di migranti arrivano dal mare e da terra fino alle frontiere che gli Stati  dell’est europeo hanno già chiuso…? Persino la Merkel ha dato un parziale alt all’accoglienza in attesa dei documenti di identificazione di questi strani migranti che rifiutano di stare in Giordania, Libano o Arabia Saudita, Paesi pronti ad accoglierli…

Lettera firmata, ricevuta via e-mail
   
Caro amico,
le nubi che hanno caratterizzato l’economia italiana degli ultimi anni secondo l’attuale Governo si sono improvvisamente dissipate. Tutto questo mentre il debito pubblico inarrestabile continua ad aumentare. I tagli alle spese pubbliche sono invisibili anzi la spesa viene aggravata dall’assunzione di centomila insegnanti che non gradiscono spostarsi dalle loro residenze e creeranno una marea di false giustificazioni: insomma marcheranno visita.
Intanto si parla di splafonamento del deficit sperando che l’Europa sia d’accordo (ma non lo sarà). I sindacati continuano a fare battaglie di retrovia giustificando le assemblee degli addetti al Colosseo che lasciano migliaia di turisti paganti fuori le antichissime mura sotto la canicola. La vergogna ci sovrasta poiché potremmo continuare a non finire.
Come fa un Paese che ha un debito pubblico in mano ad altri Stati, che aliena i gioielli di famiglia, come la Pirelli, venduta ai cinesi o l’Alitalia venduta agli arabi. a dirsi fuori da una crisi che sta attanagliando mezzo mondo. 
Secondo media ormai poco attendibili, i cervelloni di questo governo, Renzi docet,  sostengono l’”ipotesi” che i provvedimenti presi produrranno un risparmio di un miliardo nei prossimo cinquant’anni. Mai udita più assurda panzana. Possibile che gli Italiani credano ancora alla sfilza di fanfaronate renziane. Compaiono persino sondaggi di aumento di consensi a nostro avviso come al solito manovrati.  
Nel frattempo nessuno parla dei costi che la migrazione selvaggia ha prodotto in Italia e del dissesto sociale conseguente. La libertà di circolazione assicurata da Schengen è un tragico boomerang, del quale ancora non abbiamo recepito la gravità.  Ed è vero che gli italiani devono avere paura di questo tzunami gigantesco in marcia contro di noi. Molti Paesi dell’est europeo sbarrano le loro frontiere e suggeriscono all’Italia di fare altrettanto. Nessuno ascolterà questi “cattivisti” perché i politici italici sono “buonisti” e pensano soprattutto ad aumentare i loro consensi.
Corre voce tra la marea dei migranti che se non riescono a raggiungere Svezia e Germania, mal che vada, possono restare in Italia.
Mediate compatrioti: a questo punto, forse  toccherà a noi migrare in…Islanda.

m.alberini@iol.it  


lunedì 14 settembre 2015

V I S T O D A L E I - "Migranti e filo spinato"

Cara Alberini,
sono una cinquantenne indipendente e coraggiosa. Ma da qualche tempo quando circolo a piedi per le vie della mia città ho paura soprattutto verso le ore serali. Non ne parliamo di quando devo attraversare una zona verde o un giardino pubblico. Il timore di essere aggredita, derubata ecc. è sempre presente. Questa situazione è insostenibile. Per cosiddetto senso di carità cristiana sono andati a pescare in mezzo al mare folle di migranti fra i quali chissà quanti delinquenti. Sarebbe interessante sapere quanti soldi si sono messi in tasca i soliti noti…

Lettera firmata, inviata via e-mail

Gentile lettrice,
la sua apprensione nel circolare in città a piedi o nei giardini pubblici è condivisa tra molte nostre congeneri. Di certo bisogna adeguarsi alla nuova emergenza. Non passeggiare in vie poco illuminate o deserte ne’ parchi dopo le 18.
La mancanza di identificazione dei migranti è stata, fin dall’inizio, una delle terribili lacune con le quali l’Italia ha accolto  folle di disperati, dei quali vorremmo sapere quanti sono in realtà quelli in fuga dalle guerre e quelli che vogliono crearsi una vita “europea”. La leggerezza con cui i vari governi italici, ma soprattutto quello attuale, si comporta  sull’emergenza immigrazione è demenziale. Non si può approvare il sistema drastico di Budapest o la chiusura improvvisa dei confini con il  filo spinato. Però bisogna pensare che questi governi dell’est europeo si occupano e preoccupano della tutela dei loro cittadini mentre da noi regna il caos. Dov’ è la politica comune su questo dramma assillante? Noi italiani abbiamo la sensazione che non ve ne sia alcuna. Il rifiuto dei Paesi dell’est ad accettare le quote obbligatorie di migranti è comprensibile anche se discutibile. Considerando le 14 guerre civili in atto sul pianeta, non è possibile che l’Europa possa far fronte a questo esodo di proporzioni  bibliche. 
Quindi si deve trovare un sistema per mettere un limite che consenta  agli europei la qualità di vita, alla quale hanno diritto poiché  se la sono guadagnata e  costruita in centinaia d’anni di lavoro e sacrifici.
Non riteniamo impossibile continuare a sostenere l’afflusso giornaliero di centinaia di migranti  dando loro decente alloggio, nutrimento e protezione  sanitaria. E ci chiediamo come possano ritenerlo possibile i signori del nostro Governo.


m.alberini@iol.it

lunedì 7 settembre 2015

V I S T O D A L E I - "In nome di Aylan e Galip...!"

Cara Mariella Alberini,
l’indecente ritardo con il quale l’Europa si è decisa a darsi una mossa per gestire il dramma migranti, ormai diventati una marea inarrestabile, dimostra quanto la cosiddetta Unione Europea sia un gigante zoppo, impreparato  ad intervenire al momento giusto e non quando i problemi diventano giganteschi…
Lettera firmata, inviata via e-mail

Carissimo lettore,
non escludiamo che le foto di quei piccoli morti siriani, Aytan e  Galip,   abbiano sollecitato, in un sussulto di pietas, l’organizzazione  a procurare almeno i pullman per quella folla in commovente, faticosa marcia verso un’utopica vita migliore. Non si possono ignorare i gravissimi problemi, ai quali il popolo multirazziale dei migranti va incontro. Fuggono in parte dalle guerre, ma nessuno reclama  per quelle guerre  scatenate in nome di una democrazia che gli yankee vorrebbero esportare a paravento delle loro manovre inconfessabili.
Che cosa li aspetta in Europa? Centri di accoglienza che si trasformeranno in  parziali lager poiché molto difficile è inserire quella immane folla incapace di esprimersi almeno in inglese. E poi quale lavoro troveranno per mantenere la famiglia e procurarsi alleggi decenti? Si prevedono più di vent’anni di immigrazione selvaggia e altrettanti per inserire questo melting pot in una situazione di normalità esistenziale.
Lo stesso accadde ai milioni di immigrati negli stati Uniti prima di venire assorbiti dal sistema americano.
Brava la Merkel, la quale ha interrotto il ritardo e ha offerto asilo ai siriani ritenendoli i più idonei a costituire una forza di lavoro  positiva per la sua Germania. Non escludiamo una Merkel prossimo Presidente della Repubblica federale  tedesca alla scadenza del  mandato di Ioachim Gauck, l’attuale in carica. Gli altri membri della UE stanno seguendo il suo esempio sia pure ob torto collo.
Bisogna sottolineare che l’Italia, malgrado la corrotta  politica di accoglienza, vedi Mafia Capitale, fa la miglior figura con i salvataggi a gogò della nostra Marina Militare.
Comunque il problema dell’esodo africano va fermato con tutti i mezzi possibili onde evitare l’eccidio di migliaia di esseri umani paganti cifre  che sarebbe meglio usassero per sopravvivere nelle loro terre. Organizzare una caccia punitiva e definitiva per scafisti mercanti di carne umana sarebbe un dovere improrogabile. Come attuare uno stop totale all’accoglienza  sulle nostre coste per salvarli da naufragi terrificanti. Ma questa è un’assurda illusione.


m.alberini@iol.it

lunedì 31 agosto 2015

V I S T O D A L E I - "Tra un funerale e l'altro..."

L'ennesimo episodio sottolinea inequivocabilmente quanto ai posti di comando o perlomeno di responsabilità, si sia ormai insediata una banda di scimuniti. E siccome uno scimunito probabilmente non ne conosce il significato, cominciamo con lo spiegare che non significa munito di sci. Per amore di precisione vediamo cosa ne dice il vocabolario Treccani:  scimunito – Di persona, incapace di ragionare e di rendersi conto di quello che fa e dice, di scarso senno, di poco cervello. Con un debito pubblico sconfinato, nessuno lo dice ma siamo a rischio di default come la Grecia, basterebbe un po' di turbolenza tra i grandi finanziatori e saremmo fritti. Con un pacchetto "riforme messe in atto", semplicemente ridicolo, stiamo sostanzialmente svuotando il mare con una conchiglia, come il bimbo incrociato sulla spiaggia da Sant’Agostino. Con una classe politica che più corrotta non si può, con un'evasione fiscale mostruosa, con un'incapacità radicata di risolvere anche i problemi più semplici, noi che facciamo? Con la nostra rinomata ipocrisia andiamo a fare le pulci all'elicotterista che ha scaricato sulla folla quattro petali rosa e col vetturino che guidava una carrozza fuori ordinanza. E credetemi. le interrogazioni parlamentari che seguiranno, non riguarderanno il perchè cotal personaggio fosse a piede libero, né perché il figlio e due nipoti siano stati autorizzati a lasciare il domicilio coatto per partecipare ai funerali. No no!!!, riguarderanno la Rolls-Royce, la carrozza, i petali sulla folla, la gigantografia del boss e via di questo passo. La Chiesa, impeccabile nella figura del parroco che ha officiato il funerale, un BRAVO di gratitudine, ha sentito il dovere di scomodare le alte sfere che hanno cominciato a balbettare puttanate inascoltabili di catoniana memoria,
senza pensare di rimuovere l'enorme trave che li ha ormai accecati, nonchè resi incapaci di intendere e di volere. Inspiegabile come una parte ancor congrua della società dia loro ancora retta.
Dunque? Dunque cercando col lanternino, in questa vicenda, qualcosa di positivo, parroco a parte, che si può dire? Beh, si può dire che finalmente e per adesso Renzi tace.

Lettera firmata, ricevuta via e-mail

E no, carissimo lettore, Renzi non tace. O meglio non si esprime su argomenti per lui spinosi, ma con la solita loquela torrentizia promette ancora sgravi fiscali, ai quali nessuno più crede.
Drammatica  nel profondo la situazione inquinata nella vita del Paese prima e dopo il famoso funerale perché ribadisce cose ben note: la relazione del prefetto Gabrielli afferma  che le informazioni esistevano, ma non sono arrivate ai vertici: quindi tutti sapevano ma hanno imitato Ponzio Pilato.
Come è noto che i concorsi pubblici sono inquinati: che nella Sanità tanti primari sono frutto di accordi sottobosco e quando si tratta dell’amico dell’ amico tutti sono pronti a calpestare le regole. E’ l’Italia di oggi: è la Roma troppo simile a quella del Seicento. L’unica differenza che allora era abitata oltre che dai religiosi da sessantamila abitanti, dei quali la metà erano cortigiane e prostitute.
Renzi toglie i finanziamenti ai Comuni che si oppongono a ricevere  le quote assegnate di immigrati mentre la Merkel, terrorizzata dalla nuova ondata che attraverso i Balcani minaccia la Germania, si precipita a prendere quei provvedimenti che aveva sempre rifiutato. Intanto,  noi diventiamo il cimitero per le salme gasate nelle stive dei barconi e domani?...peggio…

m.alberini@iol.it    



  

lunedì 17 agosto 2015

V I S T O D A L E I - "Le partenze stupide"


Cara Mariella,
è una solenne panzana che gli Italiani abbiano imparato a organizzare vacanze  con partenze “intelligenti”. Altrimenti non si verificherebbero le spaventose code di auto in autostrade sotto canicole  mortali. Pazzesco  tutto si concentri in agosto inclusa la desertificazione delle metropoli…

Lettera firmata, inviata via e-mail

Carissimo amico,
in realtà, prima della crisi, le vacanze estive degli italiani erano state distribuite durante l’arco di sei mesi da aprile a ottobre. Adesso pochi possono permettersi di lasciare il lavoro (se lo hanno) se non nel periodo ferragostano quando non esiste più richiesta di attività. Quindi non si può dargli addosso perché, impoveriti al punto da non potersi permettere di pagare alberghi o locali in affitto, si stipano su utilitarie cariche di bambini e vettovaglie e raggiungono lontanissimi lidi marini o casali di campagna dove possono essere ospitati gratis da parenti e amici. A parte ciò non sono pochi gli intelligenti cittadini che preferiscono restare nelle metropoli senza traffico puzzolente, senza cinema e ristoranti aperti, senza delinquenti partiti per (loro sì) vacanze di lusso. 
Detto questo, bisognerebbe rivedere tutto il sistema vacanziero e ricreare le dimenticate colonie estive in luoghi non lontani dalla propria residenza a costo quasi zero. Ma al Governo ci vorrebbero illuminati gestori di un’Italia che non tornerà mai più. Non quei pochi furbacchioni intenti a fare la cresta su tutto a cominciare dai migranti. Fino a quando  non spazzeremo via tutti gli attuali magna-magna a favore di una “risuolatura del nostro consumato “stivale”, andremo sempre avanti così e anche peggio. Oggi però abbrevio la rubrica perché sono in vacanza in una Milano “desertificata”…    
m.alberini@iol.it

domenica 26 luglio 2015

V I S T O D A L E I - "La partita doppia di Ankara"

Cara Alberini,
il fatto che Erdogan abbia deciso di entrare nel conflitto con l’Isis non convince l’opinione dell’uomo semplice. Soprattutto lascia perplessi la permissività di Obama  nei confronti dell’attacco bifronte ai jidahisti e al PKK. Non pensa che Erdogan vuole approfittare della situazione per prendere i cosiddetti due piccioni con una fava…?

Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Caro amico,
la Turchia è la quinta potenza militare del mondo e se da un lato è molto positivo sia scesa in campo contro l’Isis, dall’altro non è strano abbia colto l’occasione per infierire anche sui Curdi. Quel volpone di Erdogan sente l’avvicinarsi delle elezioni e approfitta dell’occasione per aggiudicarsi  tutti i meriti possibili nei confronti del suo popolo.
Un popolo che sta osservando con molta diffidenza la sua reggia nuova di zecca costruita con l’opulenza degna di un sultano d’altri tempi.
La Turchia è un Paese ancora molto povero dove esiste una classe molto ricca a contrasto della povertà di un popolo che soffre la crisi economica da molti anni.
E’ storia  vecchia la sua ambizione di far parte della Unione Europea che, per fortuna, è stata lasciata in sospeso a causa dell’ambiguità tenuta dai vari governi turchi. Abbiamo già visto cosa succede con la Grecia che non è all’altezza di reggere le regole europee. Quindi la giusta resistenza del Parlamento europeo può essere giustificata dall’incognita di come si comporterebbe la Turchia una volta inserita nell’Unione.
Però resta l’importanza strategica di questo Paese, cerniera tra l’Oriente e l’Occidente. Da un punto di vista militare, le sue basi strategiche interessano sia la Russia che gli Stati Uniti e da questo deriva la politica ondivaga che ha caratterizzato la Turchia negli ultimi due decenni.
Da un punto di vista economico, la situazione non è pericolante però c’è molto interesse a usufruire dell’apparato europeo.
Cosa succederà adesso con lo scenario della lotta al Califfato e allo stesso tempo all’etnia curda? Purtroppo la guerra devasta in modo spaventoso come sempre anche la popolazione civile curda senza scampo.
Il bipede umano nulla apprende dal recente o antico passato bellico e continua senza scampo la sua azione insensata.

m.alberini@iol.it


lunedì 20 luglio 2015

V I S T O D A L E I - "europa, il minuscolo è voluto"

Cara Mariella,
dal 2007 al 2011, l'europa, il minuscolo è voluto, ci ha spillato qualcosa come 22 miliardi di euro. Qualche giorno fa leggevo, non ricordo dove, questa notizia e sconcertato l'ho verificata partendo da altre fonti. E'  proprio così. In poche parole questi 22 mld di euro sono la differenza tra quello che versiamo all'europa e quello che l'europa ci restituisce in finanziamenti. La domanda viene spontanea, che ci facciamo noi in europa ? Affermiamo con forza, e a ragion veduta, che siamo i migliori operai e i migliori tecnici del mondo e poi ce la facciamo sotto. Di che cosa abbiamo paura?, di quattro crucchi che combinano guai daquando esistono? Tutti sapevano che l'affare Grecia sarebbe finito così, figuriamoci se quegli speculatori mangia carogne, che hanno investito decine e decine di miliardi di euro acquistando bond Greci al 22% di interesse, si sarebbero arresi alla perdita dei loro investimenti. E guarda caso, nella fattispecie, i più grossi investimenti sono tedeschi. Alla fine da una parte i ricchi investitori sempre più ricchi, dall'altra noi coglionazzi che saremo chiamati a ripianare il debito greco. Si ricordi Frau Merkel che le 6/7 regioni del nord Italia, senza le zavorre che ben conosciamo, avrebbero fatto della Germania un sol boccone. Credetemi, ne ho conosciuti a bizzeffe, la loro arroganza è seconda solo alla loro mediocrità ecc.
Sosteniamo da sempre che il fiume di denaro che se ne va verso Roma ci torna rigagnolo dopo i sontuosi prelievi degli avvoltoi che nello stesso fiume si abbeverano avidamente, e poi siamo cascati in una trappola peggiore.
Cara Mariella, forse lei lo sa, a che cosa serve questa europa? Io ho paura di conoscere la risposta, ed è quella di sempre: ubi maior, minor cessat.... Alla faccia di quel piccolo uomo che sfoggia una postura nell'incedere sempre più mussoliniana, ma che appena si gira, scomoda il beffardo sorrisetto dell'Angelona, seguita a ruota dal ghigno sarcastico di quel Francois Holland che la grandeur, non sa neppure più dove abita di casa. Se temiamo questi personaggi, non ci resta che ritirarci sull'Aventino in attesa del ritorno di Menenio Agrippa.

Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Fedele amico,
questa Europa “sconclusionata” a qual cosa serve: a darci almeno un’illusione di moneta forte, di pace globale all’interno della UE e di un minimo di compattezza riguardo il biblico problema delle migrazioni.  Non possiamo neanche pensare di uscire da questa Europa e tanto meno dall’euro. Dove ci troveremmo? Alla periferia del nulla.
La neonata Europa purtroppo si trova oggi a livello di una educazione da scuola elementare: deve arrivare oltre all’Università ad altri infiniti Master. E’ giusto criticarla e forse anche inveire contro quel pachidermico Parlamento di Bruxelles dalle inconcludenti tendenze: con le sue innumerevoli, sovente inutili leggi. Però questo è il destino di tutte le nazioni partecipanti e si dovrà fare molta strada prima di arrivare ad un’efficienza europea che tuteli una comunità di 28 Stati. Chi scrive non la vedrà, ma forse non la vedranno neppure i nostri nipoti.
Ci sono voluti 150 anni per la costruzione purtroppo fatiscente dell’Italia di oggi. Vogliamo concedere all’Europa almeno una trentina d’anni per arrivare ad un’unificazione  più compatta e meno frazionata dato che sono gli stessi Stati associati a resistere all’unificazione? Non possiamo pretendere di scimmiottare gli Stati Uniti: terra di conquista degli emigranti  Gesuiti  del XVI secolo.
Gli italiani stessi non sono ancora unificati e non lo saranno mai causa l’enorme divario etnico – storico. Figuriamoci l’Europa…!


m.alberini@iol.it   

lunedì 13 luglio 2015

V I S T O D A L E I - "Manca la vera riforma della scuola"

Carissima Alberini,
la riforma della Scuola in atto nasce  per l’ennesima volta in modo sbagliato tra contrasti delle varie categorie: professori, sindacati, studenti ecc. Da 50 anni la scuola non ha pace anzi provoca una sorta di guerriglia civica peggiorando la vita non solo delle famiglie, ma di intere generazioni…

Lettera firmata, inviata  via e-mail

Gentile amico,
innanzi tutto esiste l’inadeguatezza culturale e civica degli insegnanti sovente con diplomi o lauree diverse dalla materia che devono trattare. E la mancanza di vera passione in questi docenti per catturare l’interesse dei discepoli. I quali, soprattutto di questi tempi, mancano sovente dell’incentivo per emergere fra i compagni di classe. Ciò è da addebitarsi allo  scarso carisma di docenti svogliati quanto e più dei  discenti. La questione del sistema di accesso alle cattedre è inquinato da un clientelismo  mai combattuto e debellato. Il quale permette a veri somari di accedere all’insegnamento. Ad esempio al Sud sono facilitati le promozioni per arrivare ai concorsi valutando l’aspirante docente in maniera scorretta: si tiene conto oltre che del “padrino” anche di classifiche agevolate da voti alti immeritati. Tutto ciò genera una situazione distorta soprattutto non adatta a riadattare in modo adeguato la tendenza di una scuola che non prepara alla vera cultura e neppure a quella che dovrà essere la vita futura  dei giovani. I quali sono preda di una forma di anarchia consentita anche da genitori al loro volta privi di capacità di educare in tutti i sensi e, fin dalla prima infanzia, i loro figli.
Dalla fine della Seconda guerra mondiale, le varie riforme che si sono succedute, hanno complicato invece di mettere ordine nella scuola. Da ciò proviene un ulteriore peggioramento del sistema-Paese che affligge l’Italia ormai da un 50ennio.
Un tempo, il figlio che tornava a casa con un brutto voto veniva severamente redarguito. Oggi i genitori vanno dal professore a protestare contro quella che giudicano eccesso di severità. E così si continua a peggiorare la qualità della vita dal punto di vista dell’irresponsabilità dei giovani, ma anche degli insegnanti. E continuare a vituperare la mancanza di rispetto umano, di senso civico, di totale ingratitudine, di mancanza di educazione dei sentimenti è risibile poiché tutto ciò parte dalla famiglia sì, ma soprattutto dalla scuola.
Oggi la riforma deve riformare davvero  un sistema didattico del tutto sballato e privo di valori di fondo per i quali è ormai inquinata la qualità di vita dell’ Italia tutta.


m.alberini@iol.it     

lunedì 6 luglio 2015

V I S T O D A L E I - "Ci mancava anche la Grecia"

Cara Mariella.
ci mancava anche la Grecia in questo bailamme europeo senza limiti. Ma se ne accorgono adesso che la Grecia non era nazione in grado di far parte dell’euro? E perché si aggregano Stati balcanici in condizioni  ultra precarie dove  il rimanente dell’industria privata italiana smista il lavoro per il basso costo della mano d’opera?
E adesso cosa succederà all’Italia dopo il referendum degli ellenico…?

Lettera firmata, inviata via e-mail

Carissimo lettore,
il Parlamento Europeo, come noto, dovrebbe unificare tutte le nazioni  tramite la gestione delle economie. Raggiunto questo scopo, sarebbe automatica l’attuazione delle riforme, dei comportamento sociali, delle politiche comunitarie in buona armonia al fine di costituire davvero la famosa Europa Unita. Ma tutto ciò cozza contro secolari autonomie in contrasto con le necessità dell’Unione.
Gli Stati più deboli creano una resistenza negativa mettendo in crisi la pianificazione dei programmi economici della UE. Si verificano paradossi come quello greco che ha bruciato tutte le risorse messe disposizione dall’Europa, mentre in Italia, le stesse non si utilizzano in tempo e quindi si perdono cospicui finanziamenti stanziati per opere pubbliche.  Pianificare queste discrepanze necessita di tempi che nuocciono all’intero sistema europeo. Il quale, invece di portare prosperità al Grande Gioco dell’Europa, provoca crisi economiche di portata internazionale e non più locale.
Proprio questi localismi che dovevano essere estirpati, oggi si manifestano in modo sempre più negativo per cui si dovrebbe trovare con veloce tempismo la formula per estirparli.
D’altra parte noi dimentichiamo che i Greci, popolo di antiche tradizioni, ma con vizi millenari  prima e dopo Mega Alexandros.
La tendenza allo sperpero e alla vita spensierata domina questo popolo  di abitudini levantine che li hanno portati  a indebitarsi in attesa dell’aiuto della UE. Un aiuto che oggi non arriverà se non a patto di un allineamento alle regole economiche di stretta osservanza dell’Unione.  Ne’ Frau Merkel, ne’ i suoi colleghi centro europei sono disposti a tollerare infrazioni al sistema. Ed è abbastanza assurdo che oggi siamo tutti coinvolti nel default greco quando ciascun Stato ha tenuto fede alle regole imposte. Malgrado nessuno sia immune da gravi assilli economici.
La piccola Grecia ritorni ai tempi di Pericle, primus inter pares di grande statura istituzionale e morale di quella che fu  Atene la Grande.


m.alberini@iol.it 

lunedì 29 giugno 2015

V I S T O D A L E I - "Lettera al sommo Pontefice"

Caro Papa Francesco..
noi 65enni, che lavoriamo da tempo immemore come pazzi, che abbiamo pagato obbligatoriamente, soldo dopo soldo, tutto quello che dovevamo a questo Stato di ladri, di corrotti, di evasori e di ipocriti, noi che abbiamo perso i figli che se ne sono andati a vivere all'estero, perchè in questo paese di m.... non vogliono più starci, e hanno mille ragioni, noi costretti ad asserragliarci in casa come talpe, perchè se abbandoni un attimo le tue cose, sei finito, noi che affetti dal morbo di Parkinson, nonostante tutto, torniamo caparbiamente in azienda per dare il nostro contributo, lavorando se necessario anche di notte, beh... noi, di gente che va cianciando filippiche ai quattro venti, non ne possiamo più. Specialmente quando vengono da un personaggio come lei, capo indiscusso di una Chiesa che ha avuto il coraggio di proporsi, (parlo della Chiesa), quale rappresentanza di Dio in terra, nonostante la vera storia insegni che al vostro cospetto, personaggi come Hitler, Stalin, e Bokassa, assumono grosso modo la statura di educande di primo pelo. Come potevano fregiarsi della rappresentanza di Dio sulla terra personaggi come: Giulio II (atti osceni), Leone X (indulgenze a pagamento), Alessandro VI Borgia (orge a go go), Innocenzo VIII, Sisto Quinto (fa un bambino con la sorella), Giovanni XII (orgiastico assassino)? Come poteva una Chiesa, in prima linea con le Crociate, l'Inquisizione, la caccia alle "streghe" e chi più ne ha più ne metta, mescolare il proprio nome con quello di Dio quando, in nome della propria infallibilità, scaraventa addirittura in carcere Galileo Galilei, costringendolo a ritrattare i risultati di una intera vita di studi? E se non era credibile la Chiesa di allora, come fa a esserlo quella d'oggi? La Chiesa dovrebbe vergognarsi, altro che scuse retroattive, e dovrebbe soprattutto vergognarsi per aver preso per i fondelli e per duemila anni il mondo intero. La invito a leggersi, se non l'ha ancora fatto i libri: "In nome di Dio" di David Yallop sulla morte di Albino Luciani, e "Gli antipapi" di Elena Percivaldi. Lei è piombato in mezzo a noi parlando al popolo, auspicando una chiesa povera e pulita,... Papa Francesco, guardiamoci negli occhi.......ma dove?, ma quando e in quale film? Il diluvio universale, avrebbe dovuto fare pulizia, avrebbe dovuto essere di monito per le genti che avrebbero occupato la terra dopo,...beh, visti i risultati, eufemisticamente, diciamo che l'operazione avrebbe potuto dare risultati migliori. Lei invita alla preghiera ma mi dica un po': Lei crede ci crede davvero? Non credo proprio.  Per porgerle via e-mail le scuse, aspetterò una Chiesa povera e in quel momento sarò felice di ricredermi. L'altro personaggio fantastico è Matteo Renzi, un ciclone di promesse, una riforma al mese, lotta all'evasione, lotta alla corruzione, province, senato, la buona scuola, la pubblica amministrazione, gli aiuti ai poveri, il controllo dell'esodo biblico etc..etc
Dopo un anno e mezzo, avremmo dovuto applaudire a diciotto riforme....a oggi.....non pervenute.
Che facciamo Papa Francesco, aspettiamo?

Lettera firmata, inviata via e-mail

Caro amico,
le religioni, per quanto ispirate da alti ideali, sono pur sempre gestite da uomini in nome di Dio. La nostra è una grande costruzione che vive da oltre duemila anni. E questo è già un miracolo. E' l'unico Reich ultra millenario.
Certo i suoi rappresentanti hanno spesso disatteso ideali e speranze. E Lei ne cita alcuni. Ma non pensa che di Papi ce ne sono stati oltre duecentocinquanta e la maggior parte non ha certo tradito la propria missione?
Le religioni diventano pericolose quando in loro nome si trascende nel fanatismo.
Quante guerre sono state fatte in loro nome sotto il motto "Dio è con noi".
E tutto questo continua anche oggi. L'ISIS ne è una testimonianza. E guai quando il potere temporale è gestito dai religiosi.
La storia è costellata di questi eventi e l'ultimo esempio a noi vicino è l'Iran di Komeini.
E' difficile eliminarne i difetti, ma la Religione rimane l'unica speranza che l'uomo ha inventato per tentare una convivenza possibile.

m.alberini@iol.it