cover blog M Alberini

lunedì 31 marzo 2014

VISTO DA LEI - "Attenzione Matteo: Grillo incombe"

Cara Mariella Alberini,
leggo e ascolto in televisione notizie terrificanti riguardo le riforme promesse da Renzi che, di base, tendono a  lasciare intatto lo status quo degli sprechi. L’abolizione delle Province invece del risparmio ventilato comporterebbe  addirittura un aumento di addetti e le auto blu già in vendita pare siano state sostituite da un acquisto di altre 500 del tutto inutili. Secondo lei cosa succede?...
Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Caro lettore,
lei ha ascoltato i proclami di Grillo: in effetti non è tipo da parlare a vanvera sui disastri aggiunti dai due precedenti Governi e sullo scenario attuale. Anche noi restiamo attoniti davanti a tali notizie che, se sono reali, ridurrebbero Matteo Renzi ad una brutta copia di Monti e di Letta. L’accorpamento  delle Province in area metropolitana dovrebbe  comportare una riduzione  di organici che farebbe risparmiare in toto circa 800 milioni di euro l’anno. Adesso Grillo dice che i Presidenti delle Province restano e i Consigli Regionali si trasformeranno in Consigli e Sotto Consigli dalle poltrone superiori di numero a quelle attuali. Se è vero quanto dice Grillo dal blog sembrerebbe che la fiera della corruzione continui in peggio poiché le promesse del nuovo esecutivo diventano una truffa ai danni delle pie illusioni che hanno fomentato nel popolo. Ciò appare madornale nei confronti di Renzi che ha giurato di ritirarsi dalla Politica se entro 6 mesi non fosse riuscito a mantenere gli impegni proclamati e ribaditi ovunque.
Sempre secondo Grillo, pare invece che la solita Politica-Piovra lo attanagli al punto da farsi ricattare per poter continuare a rimanere Presidente del Consiglio.  A proposito delle auto blu in vendita, ma già sostituite da un acquisto in numero superiore a quelle vendute, il fatto ci appare non solo folle ma ultra offensivo per tutto il popolo italiano. Ed è impossibile e assurdo possa essere appioppato al precedente Governo.
La frase del potentissimo e super elegante Obama “La pace non la paghiamo solo noi”, a nostro avviso, non giustifica in toto l’acquisto degli F35, poiché la rivolta civile fomentata e finanziata dagli USA in Ucraina deve essere finanziariamente sostenuta sempre dagli USA. I quali creano sommosse militari da tutte le parti e quindi se le devono anche pagare. Gli F35 rappresentano un costo immane per un’economia  a dir poco dissestata come quella dell’Italia e non si dovrebbero comprare affatto. E quindi non potremo intervenire in altri scenari bellici non solo per mancanza di investimenti militari, ma perché il Paese ha le pezze ai glutei e ben altro a cui dedicare i pochi euro che ci restano.
Attenzione Matteo Renzi: se le sue promesse non saranno davvero mantenute, non può sperare in una vita politica trionfale come in questi giorni ha assaggiato.
Chi potrebbe davvero trionfare approfittando delle sua disfatta è M5S, al quale andranno tutti i voti che lei perderà (altro che il 40%  per il centrosinistra da lei ventilato in TV ) insieme a quelli di un centrodestra alla deriva.
Dopo averci propinato tante illusioni, attento a non illudersi.
m.alberini@iol.it




lunedì 24 marzo 2014

VISTO DA LEI - "Lettera aperta al nuovo Presidente del Consiglio"

Caro Matteo Renzi,
ci scusiamo per il tono forse troppo confidenziale con il quale ci rivolgiamo a lei, nuovo Presidente del Consiglio senza la elle maiuscola, ma è provocato dalla sua giovanile e sorridente cordialità. E dal fatto che, per ora, ci sembra uno di noi. 
Abbiamo l’impressione che in questi giorni in Italia stia succedendo tutto e il contrario di tutto. Dal manager delle Ferrovie dello Stato che, da buon ex sindacalista, minaccia di andarsene salutato dal consenso popolare perché non rinuncia ai privilegi acquisiti, alla CIGL alla quale non va mai bene nulla.
Ci rallegra la sua frase: “non mi faccio fermare dalla palude”. Ma, la prossima settimana, siamo molto curiosi di capire come affronterà la Riforma del Senato.
Il nostro titolo del 17 marzo era “Renzi-Davide contro la Kastocrazia” poiché è questa la sensazione positiva del suo modo di affrontare tale gigante. Ci rallegra  la sua coraggiosa baldanza anche se nessuno capisce dove la porterà e quanto riuscirà ad ottenere.
Non ci è chiaro invece perché una persona che si è spaccata la schiena durante cinquant’anni di lavoro non all’ombra dello Stato, e percepisce una pensione di centomila euro (frutto di contributi veri e non virtuali…), debba “contribuire” alla pari di un Amato o di un Dini che hanno approfittato di leggi compiacenti forse da loro ispirate per triplicare i loro introiti pensionistici.
Vede, caro Presidente Renzi, la enorme discrepanza? Non le sembra ingiusto penalizzare chi di lavoro è vissuto e al lavoro ha dato lustro nell’anonimato signorile? Costoro vestivano giacca e cravatta tutti i giorni cosa che lei non fa neppure a Palazzo Chigi.
A questo proposito ci permettiamo farle notare che sarebbe giunto il momento di  indossare abiti classici con pantaloni non a tubo e cappotti di taglio più adatto ai suoi incontri internazionali. Fra pochi giorni arriva l’ultra chic Presidente degli Stati Uniti Obama  e terremmo moltissimo lei emulasse la sua estetica. Ci saranno le grandi problematiche internazionali da condividere con testa fredda e piglio adeguato che al Presidente più potente del pianeta sono abituali.
Ci sarebbero ancora tanti importantissimi argomenti da proporre in questa nostra prima lettera, ma preferiamo rimandare e guardarla lavorare con il suo ritmo serrato. Speriamo possa continuare senza che politica e kastocrazia possano rallentare la sua corsa.
Siamo i più diretti interessati ad augurarle  la più perfetta riuscita del suo difficile programma. Auguri di cuore.
                                               m.alberini@iol.it
  


lunedì 17 marzo 2014

VISTO DA LEI - "Renzi-Davide contro la KASTOCRAZIA?"


                                                                                                                              

Preg.ma Sig.ra Mariella Alberini,
nel corso degli anni, ognuno di noi umani sale o scende gradini inerenti alla
valorizzazione della nostra personalità sociale e culturale. In questi giorni,
sento di aver salito non pochi gradini nell’aver preso atto e lettura di alcuni
suoi lavori da scrittrice ma, anche su sue scritture giornalistiche apparse su
Economiaitaliana.it in tema di variegate posizioni politiche e con particolare
riferimento agli articoli: “L’Italia non è un Paese per donne”, “Governo Renzi, decollo
deludente” e molti altri di  critica equilibrata e soprattutto lucida. Onorato e
 compiaciuto mi associo tra i suoi più attenti lettori. Berlusconi pur avendo il
 merito di aver individuato tutti i mali dell’Italia non ha saputo contrattaccare e
 controbattere, attraverso le giuste riforme, tutti i suoi nemici, tutti gli oppositori e
soprattutto l’intero sistema giudiziario che unitamente al Colle, al C.S.M.,
all’A.N.M., a tutti i rossi & Co che da sempre e  in assoluto comandano ed in
primordine (anche con l’ausilio delle intercettazioni a doppio scopo) tengono
in pugno l’intero Paese. Adesso gli Italiani sono riusciti a trovare un minimo di speranza in Renzi che sembra aver ereditato il compito di fare quello che il Cavaliere non ha saputo intraprendere. Ho notato il suo scetticismo in proposito e vorrei che me lo spiegasse…
Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Caro lettore,
felice, ma anche commossa, per la sua sincera stima, ammetto come tutti di sperare che Matteo Renzi riesca a fare quanto promette con tanta carica giovanile e spontanea. E non dubito della sua sincerità. Però dobbiamo tenere presente che nel tentativo di attuare le note riforme espresse molte volte nei suoi “comizi” televisivi e non, avrà contro l’enorme piovra abbarbicata su tutto il Paese: si chiama Kastocrazia, la testa grava su Roma e i tentacoli si allungano dalla Sicilia al “paradisiaco” Alto Adige.
Detto questo non possiamo farci abbagliare da quegli 80 euro in più in busta paga per chi guadagna fino a 1.500 euro al mese perché questo è un gesto politico preelettorale, utilissimo anche a risollevare l’animo esacerbato del popolo: ma nulla può migliorare nel campo del lavoro  e della rovinosa situazione dell’industria e delle imprese costrette a chiudere. Si tratta ancora di protezionismo o Welfare come preferiscono anglicizzare i professori economisti.
A proposito del Senato lei crede davvero che Renzi riesca a mandare a casa 320 senatori? E a dimezzare con facilità i milionari stipendi dei manager pubblici? O a togliere i Governi provinciali carichi di clientele truffaldine e a non sostituire il personale che andrà in pensione?
D’altra parte, ottima la messa in vendita delle scandalose auto blu, del resto solo conclamata e mai attuata dal governo Letta, ma togliere il 10%  per cento dell’IRAP non basta: segnale definitivo e giusto sarebbe annullarla. Speriamo che la riduzione del costo dell’energia per le aziende venga attuata davvero nei tempi promessi. Però i 68 miliardi da rimborsare alle aziende sono già slittati da fine maggio a settembre.
Le grandi idee circa l’edilizia scolastica, il famoso job  act, ma definiamolo meglio in italiano “riforma del mercato del Lavoro”, o il piano-casa che dovrebbero davvero risollevare la dignità dell’economia italiana restano, al momento, meravigliosi sogni nella mente renziana e anche in quella degli Italiani. Però speriamo, continuiamo a sperare. Se riuscirà ad attuare la metà di tutto ciò, può contare su almeno dieci  anni di Premierato e poi sul volo al Colle.     

m.alberini@iol.it

lunedì 10 marzo 2014

VISTO DA LEI - "L’Italia non è un paese per donne"

Cara Mariella Alberini,
leggo questa mail ricevuta dall’ISPI. “Mentre alla Camera si discuteva la questione delle quote rosa legate alla legge elettorale, in ISPI si teneva nei giorni scorsi una winter school promossa da ISPI, SIOI e Ministero degli Affari Esteri nell'ambito del progetto Women in Diplomacy. Nella giornata di venerdì, in particolare, una ventina di giovani donne, provenienti da Paesi del Nord Africa e del Medio Oriente, si sono confrontate con un gruppo di manager e imprenditrici italiane. A seguito di questa iniziativa, e in occasione dell'8 marzo, questo focus guarda alle donne nel mondo: dall’Europa all’America Latina, dai Paesi arabi all’Afghanistan, la metà della popolazione mondiale è in movimento. La meta (la parità) è ancora lontana, ma la percezione del movimento è netta: velate o no, timide o impulsive, le donne oggi hanno caratteristiche molto diverse dalle loro madri e, soprattutto, dalle loro nonne. E non hanno intenzione di fermarsi Questo focus fa il punto sulle singolarità delle vicende nazionali e sulle prospettive globali. Da come le Miss venezuelane condizionano le proteste contro il presidente Maduro alle novità delle Costituzioni egiziana e tunisina. Dalle quote nelle missioni di peacekeeping all'impegno delle donne iraniane e alle difficoltà di quelle afghane.”
E’ vero che le donne continueranno a cercare la parità di status, ma non penso affatto la possano raggiungere in tempi decenti vale a dire nell’ambito di questa legislatura…
Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Cara amica,
in Italia non la raggiungeranno neppure nella prossima legislatura per il semplice fatto che la superiorità delle capacità femminili, legata anche all’indipendenza della loro sessualità, terrorizza il maschio italiano al punto da vietarle i vertici delle  attività sociali, politiche, imprenditoriali.
E’ questa una delle poche cose che i Primati hanno recepito subito ponendo la femmina al loro servizio: i contemporanei hanno cercato di perseverare. Bisogna ammettere che il complesso materno della donna li ha aiutati a sottometterla anche se, da pochissimo tempo, non è più disponibile a simili scelleratezze.
Pochissimo tempo sì: solo da una quarantina d’anni, rispetto a millenni di schiavitù, la donna ha capito che il matrimonio non è una soluzione per il suo futuro ed è in grado di scegliere la maternità da single. Il tutto era derivato dalla preclusione alla cultura che la femmina ha subito dalla tirannia mascolina.
Pensiamo quanto le sofferenze patite hanno fortificato l’animo femminile dai tempi più antichi. Persino le regine consorti vivevano da schiave della politica maschile. Uniche a salvarsi quelle che hanno ereditato il trono come Elisabetta I, Caterina di Russia, Caterina e Maria de Medici, Elisabetta II e poche altre.    

Questa forma di complesso di inferiorità dell’uomo italiano è un boomerang contro se stesso e, purtroppo contro la nostra nazione, ridotta al lumicino anche dalla colpevole cecità nei riguardi dei meriti femminili.
Si contano poche donne capo di impresa quasi sempre di loro proprietà. In politica sappiamo finora come è andata soprattutto per le turbe psico sessuali di leader che hanno privilegiato l’estetica alle illuminate doti di intuizione di donne di reale esperienza istituzionale. E si continua così anche nelle retribuzioni: non-si-sa-perché l’uomo è pagato quasi il doppio anche in capo manageriale.  
L’affannosa ricerca dell’uomo di valore a capo di Governi, da un sessantennio nocivi al nostro Paese, sarebbe risolta prendendo in considerazione un’ elenco al femminile capacissimo di guidare l’Italia fuori dalla marea di spazzatura che la soffoca.
Perché? E’ semplice perché la donna ha il coraggio di affrontare le conseguenze delle proprie azioni, di battersi per difenderle, di sopportare e soffrire ingiustizie e fatiche inconcepibili dalla psiche maschile: gestisce casa, famiglia e lavoro con una resistenza da Guinness dei primati.
Si, cara amica, avremmo altre chance nel resto dell’Europa dove l’intelligenza femminile è rispettata: l’Italia non è un Paese per donne.    


m.alberini@iol.it             

lunedì 3 marzo 2014

VISTO DA LEI - "Governo Renzi: decollo deludente"


Cara Mariella,
il finanziamento promesso sia lo stampaggio in Italia di milioni di Corani  “Il Libro Sacro del Grande Profeta dell’Islam Maometto”, da distribuire gratuitamente agli Italiani, talmente arretrati in materia di Profeti della nostra Civiltà che hanno indotto i Sauditi a regalarci il Libro Sacro, per guidarci nella Giustizia, nell’Onestà, in Sociologia e Umanesimo, di cui noi Italiani  abbiamo perso le tracce. Ed inoltre, per sapere un po’ di più sulle politiche di turno del nostro Paese: chi può grattare evadendo le punizioni di legge, chi va o non va in galera, quanto durerà l’austerità Nazionale gestita dal Potere della Kasta pur trovandoci in tempi di pace. Vedo che al Quirinale e a Palazzo Chigi hanno perso il controllo sulla Politica economica del Paese, cento miliardi e forse molto di più possono essere trovati localmente, eliminando le spese superflue dello Stato, quelle inutili che continuano ad aggravare il debito pubblico Italiano.
Nello slancio necessario al Paese oltre i vari parametri imposti dalla Politica deficitaria, fra i tanti progetti disponibili per riavviare la ripresa nel nostro Paese, ve ne é uno che da solo rappresenterebbe la manna caduta dal cielo, un progetto che farebbe risparmiare il 90% dei costi dell’Energia Elettrica al consumatore finale, promuovendo centinaia di migliaia di posti di lavoro. Come decolla male il giovane Renzi: un’altra grande delusione: dall’Impero della Cultura a servi della corruzione. Purtroppo, svegliandoci all’alba di ogni giorno da diversi anni, dobbiamo affrontare le umiliazioni per mancanza di quelle forze rappresentative Politiche e di Governo, incentrate esclusivamente sui propri interessi. L’Olocausto dell’onestà Politica Nazionale continua…
Lettera firmata, inviata via e-mail

Caro lettore,
già nel primo giorno di Governo, Renzi pare aver cambiato linguaggio. Silenzio assoluto sulle riforme sventagliate da Sindaco. Mentre il suo consigliere Delrio ventilava tasse di vario tipo.  Cosa sia andato a fare a Treviso dove per primi doveva ricevere la delegazione di Electrolux, poi gli scolari e buon ultimo il Presidente Zaia, nessuno lo ha capito.
Questo nuovo Governo Renzi, esaltato per il numero esiguo dei ministri con la metà di giovinette, è stato “riequilibrato” da un numero quasi triplo di sottosegretari quasi tutti da rottamare perché o vecchi arnesi della politica o addirittura indagati.
L’immobilismo è garantito come Re Giorgio ha organizzato.
Le famose riforme strombazzate a tamburo battente dalla scadenza mensile si rivelano ogni giorno che passa sempre più utopiche.
La sua Italia “ dai conti in ordine per il bene  dei figli” è già afflitta dalle clientele di 47 sottosegretari con buona pace del taglio dei costi della politica. Quei famosi costi che stanno per essere incrementati dalla nuova valanga di tasse che si profila all’orizzonte.
Il vituperato Grillo nel suo confronto con Renzi, dopo le sue prime parole colme di retorica, non lo ha lasciato proseguire poiché aveva capito subito quale sarebbe stata l’azione del ragazzo Premier.
“Tu sei giovane, ma sei anche vecchio”: una profezia immediata che inquadrava il vero Renzi nella Kasta più tentacolare. E allora? Purtroppo, cari fratelli italiani, questa è l’ennesima buffonata del sistema.   
Intanto si salva la gestione del Comune di Roma con circa centomila addetti con un tasso di assenteismo ufficiale del 40%: ciò significa che sessantamila sarebbero ancora troppi.

m.alberini@iol.it