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lunedì 30 dicembre 2013

VISTO DA LEI - "Lettera aperta al Presidente Napolitano"

Signor Presidente della Repubblica,
da anni ovunque in Italia  si alzano grida di dolore per l’insostenibile pesantezza della zavorra tributaria che fa colare a picco il bilancio delle famiglie. Il concetto di famiglia come cellula primaria del vivere civile dai Progressisti combattuto e vilipeso si rivela, alla luce dei fatti, la colonna portante della società.
Oggi non è facile ricostruire quanto è stato distrutto. Il termine famiglia, condotta dal buon padre, è stato mutuato dalla malavita che ha partorito le famiglie camorriste, n’dranghetare, mafiose ecc.
Come risultato non c’è male. Si vuole combattere l’evasione fiscale impedendo  gli scambi in contanti oltre i mille euro con il risultato che in Italia, a memoria d’uomo,  non erano mai esistite tante transazioni in contanti come oggi.
Non possiamo versare sui nostri conti in banca due  banconote da cinquecento euro senza essere schedati. Non succedeva nemmeno nella Russia di Stalin. Il risultato è che la nostra politica dai costi vergognosi continua imperterrita in barba ai vari personaggi della Kasta che si alternano nel ruolo di responsabili della Spending  Review.
Da poco tempo, in tono sommesso, qualcuno dei commentatori politici, chi timoroso, chi più deciso ma, comunque, tutti convinti, avanzano ipotesi sulla necessità di una Leadership carismatica come, sin dai tempi di Pericle, è stata la soluzione al caos incontrollabile. Che cosa ci aspetta, signor Presidente, dati i suoi continui moniti sprofondati nel baratro?  Ci dobbiamo aspettare quanto sopra ipotizzato? Se sì, questa democrazia ci ha portato lacrime e sangue e non vediamo orizzonti nitidi. Non la preoccupa la situazione che lascerà alla fine del suo mandato?     
Lo sa che gli italiani sognano le figure carismatiche ed efficienti del secolo scorso?
Oggi le nazioni emergenti sono guidate da poteri forti e accentrati: anche l’Italia, sempre più condizionata dall’ottica europea, necessita al più presto di una scelta definitiva.
Felice 2014 signor Presidente, anche se per la maggioranza degli Italiani sarà ancora un anno disperato. Con ossequio.                               
                                                      m.alberini@iol.it











      

lunedì 23 dicembre 2013

VISTO DA LEI - "Adesso la Legge di INSTABILITA’"

La storia di Ali Baba è i quaranta ladroni è stata superata da una realtà più
attuale, nel nostro Paese di ladroni ce ne sono a migliaia sino a perdere la
conta e Governano tutti in nome di Dio, controllando l’Informazione, l’
Economia, la Giustizia e il Pensiero degli Italiani, mentre la storia già da
qualche anno ne parla con molta apprensione per il futuro della Nazione.
Di scandalo in scandalo, tutti prescritti o condonati sino a quando anche l’
ultimo degli  stolti si renderà conto che il paese non è cambiato, è sempre
stato così. Prima stampavano moneta al bisogno, ma con l’ingresso nell’Euro, hanno dovuto cambiare tattica, incolpando Gheddafi, la Merkel, la Crisi, le Banche, il
Porcospino, ecc. Il grave errore di dipendere interamente dallo Stato e dai Sindacati tutti defunti. L’Italia si trova a cavallo fra il sistema Comunista duro a morire,
dove lo Stato è padrone assoluto delle vite e del pensiero dei cittadini,
ostacolando l’indipendenza e la libertà. Non se ne sono ancora accorti che tutte le attività dipendenti in toto o in parte dallo Stato, sono tutte fallimentari, nonostante l’aver esercitato nel tempo gravi ingiustizie rimaste tutte impunite, oltre ad applicare tariffe superiori alle medie Europee e Mondiali per i servizi resi.
E’ arrivato il momento che l’Italia degli Imprenditori piccoli e grandi e
degli Industriali, si scrollino da dosso quel senso di dipendenza dallo Stato,
esattamente come ha fatto la Fiat e tantissime altre industrie di prestigio, le
quali hanno abbandonato il Paese, entrando in un mondo diverso in crescente
cambiamento.
Per la ripresa del Paese occorrono non più di sei mesi, nel rispetto di tutti
i trattati internazionali, scadenze dei debiti, pagamento degli interessi, e lo
sviluppo dell’occupazione con progetti e programmi di sviluppo interno
soffermandosi maggiormente sulla analisi della decrescita dove attingere grandi
risparmi e migliorare la qualità della vita…
Lettera firmata, ricevuta via e-mail          

Caro amico,
a nostro avviso i LADRONI NON CONTROLLANO affatto  e per fortuna il pensiero degli Italiani. I quali ormai stanno diventando pericolosi e lo diventeranno sempre di più. Quelle migliaia di ladroni dovrebbero ormai sapere che i loro guardaspalle nulla possono contro eventuale furia popolare rivolta contro i responsabili del disastro italico. Basta con leggi di facciata e imbrogli continui da parte di questo Governo inconcludente.
La cosiddetta governabilità non garantisce nulla e la legge elettorale è diventata una barzelletta a lungo termine dato che è uno degli argomenti inconcludenti di questi anni  massacranti per il nostro Paese.
Il tanto decantato  taglio delle Province si annuncia come l’ennesimo pateracchio che invece di ridurre addirittura aumenta gli organici di nulla facenti a spese di quello Stato comunistoide sostenuto da Pd.
Non è questo il modo per creare lavoro nè tantomeno incentivare la nostra creatività. Si continua a rimanere al palo e ci rimarremo chissà quanto.
Intanto ci propinano una  Finanziaria MASCHERATA sotto il nome di Legge di Stabilità, dolorosissima per i contribuenti in miseria, che porterà ulteriori entrate per lo Stato regolarmente bruciate  dalla colpevole disonestà dei politici.
L’orgia delle kaste continua a imperversare beffandosi di qualunque “grido di dolere” degli Italiani. Non possiamo nemmeno augurare che il denaro rubato dai politici vada loro tutto in medicine perché troverebbero il modo di convertirlo in tangenti.
Auguriamo invece di tutto cuore un felicissimo Natale e un 2014 migliore, ma non si sa come, ai carissimi lettori.
m.alberini@iol.it   









































venerdì 20 dicembre 2013

INTERVISTA di Mariella Alberini al professor Giulio TARRO, illustre scienziato della lotta al cancro

Con il cancro si può vivere

Una delle caratteristiche ideali della figura del prof. Giulio Tarro è la capacità di rasserenare il paziente che, angosciato da una diagnosi di tumore maligno, gli si accosta in cerca di consiglio. E non solo lo riceve subito, ma timore e ansia svaniscono nell’ascoltare la sua voce autorevole, ma calma che  chiarisce dubbi e comunica subito conoscenza internazionale di ciascun farmaco e protocollo di nuova generazione.
Immunologo oncologo di fama mondiale, 75 anni, nato a Messina, risiede a Napoli e si sposta di continuo in tutta l’Europa e negli Stati Uniti dove per anni ha lavorato. Ha collaborato  con Albert Sabin presso il Weizmann Institute di Rehovot. Non si contano le onorificenze, le lauree honoris causa, le medaglie d’oro. Ha scoperto la TLP ( proteina liberata dai tumori umani (Brevetto Europeo). E’ Presidente della società italiana di Immuno-oncologia. Ha creato e dirige la Fondazione Teresa de Baumont Bonelli per le ricerche sul cancro.

Perché in Italia non ci si preoccupa per tempo degli effetti collaterali delle cure oncologiche?
E’ mentalità diffusa di concentrarsi sull’eliminazione della malattia non pensando che le cellule deputate a diverse funzioni normali vengono penalizzate dai farmaci.

Allora cosa si deve fare?
Sappiamo oggi che esistono molti farmaci in gradi di sostituire le funzioni normali colpite da chemioterapici.

Ad un paziente sottoposto a Chemio “Rossa” cosa consiglia di affiancare come difesa?
Gli stessi farmaci che vengono usati dopo il trattamento, vanno utilizzati prima.

Qualche nome?
In particolare l’EPO (eritropoietina normale prodotto del nostro organismo per aumentare i globuli rossi). Gli stimolanti del midollo osseo per far aumentare i globuli bianchi. Lo stesso vale per le piastrine onde evitare emorragie.

Esiste un farmaco per aumentare le difese immunitarie?
Certo che esiste. Nella strategia di difesa del nostro organismo bisogna usare farmaci che stimolano la produzione delle nostre sentinelle come i linfociti.

Può aiutare un certo tipo di vita igienica?
Gli stili di vita sono importanti, in particolare l’alimentazione sana, senza grassi, molta verdura e frutta e poca carne bianca o pesce. Evitare il fumo delle sigarette e utilizzare almeno un paio di vaccini oggi conosciuti per la prevenzione del tumore al collo dell’utero (seconda causa di mortalità della donna nel mondo) comead esempio il vaccino  contro il Papilloma virus. E ancora il vaccino contro l’epatite B, responsabile di alcuni tumori del fegato. E la DIAGNOSI PRECOCE è importantissima.

Come si deve Affrontare una diagnosi di tumore maligno?
Con calma e serenità: oggi sappiamo che con le terapie attuali sempre in progresso di ricerca, i tumori possono essere trattati efficacemente soprattutto  se diagnosticati per tempo. Con il cancro si può vivere...


                                                                           m.alberini@iol.it

lunedì 16 dicembre 2013

VISTO DA LEI - "Lettera natalizia al Presidente Enrico Letta"

Egregio Signor Presidente,

Le scrivo per esternarle il pensiero di gran parte del popolo italiano e spero che lo  staff del suo Ufficio Stampa Le faccia leggere questa lettera.
Costernati abbiamo visto  calpestata la volontà degli italiani espressa con il Referendum del 1993 ed ora Lei con toni trionfanti annuncia la fine del finanziamento pubblico ai Partiti. Una fine prevista fra 4 anni ( non si sa nel frattempo cosa succederà: nuove elezioni? Nuovo Governo? Ecc…) e comunque prevede ancora l’esborso del 2 per mille a carico dello Stato. Perché? Non sarebbe più onesto devolverlo all’INPS per ritoccare le pensioni minime? Perché questa fine del finanziamento pubblico ai Partiti non inizia da subito come sarebbe indispensabile?
Lo Stato italiano continua a erogare finanziamenti: ai Partiti, ai Sindacati, alle Regioni, alle Province, ai Comuni, agli Enti inutili. Di questi finanziamenti ne scaturiscono posizioni di rendita sempre immeritate nell’ambito di quella mastodontica burocrazia che succhia tutto il sangue del nostro Paese.
Si rende conto, signor Presidente, che la parte sana e produttiva dell’Italia è stata e continua ad essere massacrata o sta cedendo le armi?
Dispiace Lei ignori e non pronunci verbo sulla crisi subita dalla parte  produttiva del nostro Paese ormai diventata la NUOVA POVERTA’. Mentre non ignora che l’aumento di tasse e di Debito Pubblico, ad oggi 2050 miliardi di euro, va ad esclusivo vantaggio dei burocrati improduttivi. E non diciamo che anche i burocrati pagano le tasse: ben diverso è pagarle su un sudato, incerto guadagno che su prebende difese da un intrico di leggi.
Gli Italiani non riescono a capire questi Suoi proclami a lunghissima scadenza che lasciano il miserevole status quo  inalterato. Perché il Suo apparente attivismo si dissolve in una sorta di inattività parolaia?
Signor Presidente necessitano idee nuove non finalizzate a eterno vantaggio dei Partiti. E’ diversa l’idea di IRI di Beneduce, che risollevò e sanò l’industria italiana, dall’idea dell’IRI di Prodi che ha lasciato macerie e cenere.
Quale speranza di sopravvivenza può dare agli Italiani continuando così?
L’Italia ha bisogno di una  nuova semina ben distribuita e sanata da una miscela di cure date da una regia umana, dedita soltanto a far germogliare e prosperare un raccolto  che scongiuri per sempre la povertà e la disperazione di chi muore di freddo perché gli staccano  l’energia elettrica o chi è costretto a suicidarsi perché, oberato di tasse,  non può pagare i suoi pochi dipendenti.
Signor Presidente questa non è più la nostra Italia, ex quinta potenza industriale: questa è una nazione senza speranza se non si interviene subito con decisioni irrevocabili.
Intanto buon Natale…A quando la prosperità…?

                                                                     m.alberini@iol.it

  













lunedì 9 dicembre 2013

VISTO DA LEI - "Le promesse di Matteo Renzi"

Cara Mariella Alberini,
cosa dobbiamo aspettarci dalla nomina del nuovo Segretario del PD Matteo Renzi?
Saprà mantenere i roboanti propositi per riformare l’Italia in stato comatoso? Mi interessa conoscere la sua opinione e se si può sperare davvero in un reale cambiamento…
Lettera firmata, ricevuta via e-mail

Carissimo lettore,
grottesco il solito mare di promesse che sgorga puntuale dalle gole dei politici alla ribalta elettorale. Colpisce più sgradevole di sempre, la sicumera con la quale il giovane Renzi declama riforme che fanno risparmiare miliardi diminuendo i costi della politica; ritiene di scardinare l’asse Letta-Napolitano e di  far ritornare le decisioni alla politica; prospetta una riforma elettorale impostata da quello che lui ritiene il partito di maggioranza: il PD.
In realtà i partiti di maggioranza in Italia sono tre e sarà piuttosto difficile metterli d’accordo su una nuova legge elettorale. Parlare di tagliare i costi della politica è diventata un’utopia risibile poiché nessuno ha intenzione di rinunciare a nulla, neppure a un cent. Infatti le colpevoli indecisioni del Premier Letta sono determinate dalla sua impotenza ad agire in tale senso. Come farà il nuovo Segretario del PD a realizzare tali promesse? Il marasma italico sta straripando da tutte le parti: viviamo da sette anni in regime di anti costituzionalità come sancito dalla recente sentenza della Suprema Corte.
Non sappiamo se gli Italiani si sono resi conto che, nel più profondo silenzio, da oltre due anni, l’Italia è diventata di fatto e di contrabbando una Repubblica Presidenziale: dove prima è stato deciso e nominato il Governo Monti e poi, dal cilindro del Presidente Napolitano è scaturito il Governo Letta, detto delle Larghe Intese.
Adesso come farà Matteo Renzi  a far tornare in Italia la Repubblica Parlamentare?
Non ci sembra che, sia pure da Segretario del PD, lui ne avrà i poteri.
In Italia, da decenni tutti i Presidenti del Consiglio lamentano la totale mancanza di poteri per attuare riforme, a parte quelle tragiche e numerose sulle pensioni. E vorremmo sapere dove  il Segretario Renzi, novello Lancillotto, ha trovato la formula magica per attuare quello che da trent’anni nessuno è riuscito a realizzare.
Con grande tristezza non vediamo luce all’orizzonte buio del nostro Paese, ma soltanto la solita corsa ambiziosa di nuovi politicanti che con particolare veemenza millantano  di poter combattere contro  la macchina da guerra nucleare delle Kaste            
inamovibili poiché fondate sui piloni di cemento armato della burocrazia più solidificata e famelica del mondo. 

m.alberini@iol.it

lunedì 2 dicembre 2013

VISTO DA LEI - "Calvario pensioni"

Gentile dott.ssa Alberini,
tra breve sarò un pensionato cosiddetto “d’oro”. Percepirò infatti una pensione che ricade sotto la nuova tassazione riservata SOLO a questa categoria dai recenti provvedimenti. La mia pensione deriverà esclusivamente dai sostanziosi  contributi versati da me e dalle multinazionali dove ho ricoperto importanti e ben retribuiti incarichi grazie ad una preparazione professionale nella quale prima la mia famiglia e poi io stesso ho molto investito, senza contare i sacrifici familiari e personali che ho dovuto affrontare in questi numerosi anni. Sono pienamente d’accordo che in un momento di difficoltà per il nostro Paese, e questa non è la sede per approfondirne le cause, TUTTI debbano contribuire ed essere EQUAMENTE penalizzati. Non è però questo il caso dei pensionati nelle mie condizioni. Io ho tanto lavorato con impegno e importanti risultati, così come certamente fanno tanti altri manager adeguatamente retribuiti ancora al lavoro. Perché non devono anch’essi o tutti quanti abbiano un reddito superiore a certe soglie essere penalizzati nello stesso modo? Mi sembra di ricordare che già nel passato la stessa Corte Costituzionale abbia riconosciuto la non costituzionalità di simili provvedimenti proprio per la loro natura discriminatoria. Potrei capire la differenza per chi percepisse pensione derivante da contributi figurativi o dal metodo retributivo (pensiamo come uno dei tanti esempi a quei parlamentari che solo con pochi anni di servizio percepiscono il diritto a una pensione certo non commisurata ai contributi versati…).
Amo, ho amato profondamente il mio Paese dove, dopo alcuni anni di lavoro all’estero, ho voluto ritornare per dare il mio contributo di cittadino, ma me ne sto pentendo.

Gentile Mariella,
a proposito dei “pensionati d’oro” ritengo estremamente iniquo che il peso della crisi sulle classi più povere sia scaricato solo su una piccola fetta di contribuenti che non possono evadere, e che sono retribuiti solo sulla base dei contributi versati, e cioè in base alla retribuzione di un duro lavoro. Si dovrebbe allora avere il coraggio di individuare coloro che hanno pensioni eccedenti i contributi versati dai medesimi e dai loro datori di lavoro. In questo caso sì i più ricchi potrebbero finanziare i più poveri! Anche se questo non è proprio giusto, con l’evasione ancora purtroppo dilagante (una VERA lotta all’evasione sarebbe probabilmente la panacea), si potrebbe così cominciare da chi percepisce di più rispetto al lavoro svolto.
Lettere firmate, ricevute via e-mail

Cari lettori,
l’iniquità dei beceri provvedimenti sulle pensioni decisi da chi non è all’altezza di governare e, soprattutto, di prendere misure atte a contrastare l’inarrestabile declino dell’Italia, è desolante.
La cosiddetta “legge di stabilità” si dovrebbe definire legge di instabilità dato che genera ingiuste sanzioni a chi si è spaccato la schiena per 35-40 anni di duro lavoro dando il massimo delle sue forze fisiche e intellettuali. Non c’è colpa se si sono saliti per merito i gradini della carriera. Ma penalizzare chi per questi meriti ha raggiunto una pensione oggi proclamata d’oro costituisce una delle tante ingiustizie dispensate a getto continuo dai soliti pseudo-statisti.
In un Paese che elargisce circa 23 milioni di pensioni, delle quali la maggior parte è stata decretata senza l’effettivo versamento dei contributi, ma ricorrendo a “contributi figurativi”, rappresenta la massima espressione dell’ipocrisia politica di chi ci ha governato e ci governa.
Costoro propinano alla gente comune termini britannici, sfoggiando una esperienza internazionale priva di reali capacità, come l’espressione “Spending Review” mai realizzata e l’iniziativa contro lo Spoil system mai debellato perché mai davvero contrastato.  
E’ chiaro che la parola d’ordine è quella di livellare tutto in basso alla faccia di un’ipotetica meritocrazia purtroppo inesistente in Italia o espressa solo a parole. In tal modo viene incentivato l’esodo dei migliori.
Siamo inermi dinnanzi all’indecenza di continui provvedimenti che massacrano la gente produttiva a vantaggio dei milioni di parassiti, ai quali nulla è stato tolto: anzi
tutto viene sacrificato.

Meditate signori politici, gli Italiani hanno superato ogni limite di sopportazione.

m.alberini@iol.it