Gentile dott.ssa Alberini,
la seguo da Affaritaliani e ora mi
sposto nel suo blog, una delle poche cose serie che ho trovato riguardo l’informazione.
A Lei scriviamo un po’ tutti e di tutte le idee non politiche ma di senso
civico e dello Stato, ufficialmente superate le idee di
destra, sinistra, centro e vie di mezzo create ad arte per pura confusione
verso il cittadino…
Lei parla di Repubblica Presidenziale e
sono pienamente d’accordo, la si voleva raggiungere dal 1992 ma è stata falsata
da questi signori che ancora oggi ci rappresentano in giro per il mondo. Prima
di questo passo secondo me c’è una grande riforma che occorrerebbe fare, una legge
chiara e senza interpretazioni, una legge anticorruzione, chi preso in
flagranza di reato a casa, dipendente, politicante o altro con la certezza
della pena. Non mandiamoli in galera sta gente signora, ma paghino i danni
anche attingendo ai beni dei familiari perché tutti ne hanno goduto e poi si vadano
a cercare un lavoro come tutti gli italiani. A volte dimentichiamo in tanti che
prima di essere politici, dirigenti o tutto quel che ci sentiamo di essere,
siamo cittadini comuni e da tali dovremmo comportarci, non è facile visto sto
groviglio che è stato creato ma almeno provarci: questa matassa ingarbugliata se non si
comincia non si sistema, sa cosa farei? Inizierei dall’educazione civica
obbligatoria da fare a scuola e non fittizia come adesso, cominciare dai
ragazzi, fargli apprendere il senso di ciò che è giusto per la collettività, se
cominci da lì non dico che il resto viene da sé ma sicuramente cominci a fare
riflettere. Mi fermo anche se avrei tante cose da dire, complimenti ancora e
buon lavoro.
Gentilissima
Signora Alberini,
così come ha
indetto una raccolta di adesioni per il presidenzialismo vorrei proporle di indire analoga iniziativa per
l'abolizione delle Regioni.
Ritengo siano
un Ente dannoso ma utile solo ai politici per crearsi una clientela da
utilizzare per scopi politici. E di clientela se ne fa tanta considerato gli
sprechi e i destinatari di detti sprechi. Prima del 1970 l'Italia ha
egregiamente funzionato senza le Regioni. E’ più funzionale distribuire i poteri
Regionali alle singole Province e delegare alle Prefetture quelle incombenze di
carattere nazionale. Con le Province si gestisce il
territorio in modo più capillare e si tengono meglio sotto controllo le spese.
La ringrazio per l’attenzione che vorrà dedicare a queste righe.
Lettere firmate, inviate
via e-mail
Cari amici,
la raccolta di adesioni per il Presidenzialismo è
caduta nel nulla: poche centinaia di adesioni. Il popolo non ha capito,
nonostante la chiara spiegazione contenuta nella rubrica, che soltanto con una
Repubblica Presidenziale si poteva riformare la Costituzione obsoleta
vetero-demo-catto-comunista in vigore dal 1948 e bisognosa di adeguamento
all’attualità dei problemi che affliggono la nostra Italia. Figuriamoci indire
una raccolta di adesioni per abolire le Regioni e potenziare le Province.
Un’idea positiva poiché le Province garantiscono una migliore efficienza di governo sui territori
assegnati. Inoltre abolendo le Regioni si abolirebbe una quantità enorme di
strutture inventate ad hoc per gestire le clientele e non solo: dato che le
cifre di milioni e milioni di euro annue non hanno alcuna giustificazione di
spesa.
Ma tutto ciò è pura, idealistica utopia poiché il
potere non retrocede di un millimetro se non a parole. Continuano gli scandali
regionali, provinciali, nell’ambito dei partiti: i colpevoli vengono persino
ricandidati e nessuno, ma proprio
nessuno dei signori al potere rinuncia ad un centesimo per aiutare lo
spaventoso deficit dello Stato. E si potrebbe dire sia proprio lo Stato a
fomentare questo caos dato che non
esiste alcuna giustificazione per far piovere soldi sui Partiti. In queste
condizioni gli uomini e le donne di buona volontà restano inermi davanti al
potente esercito di termiti che vivono di politica: più o meno 8-10 milioni di
Italiani. In realtà il cittadino non vuole politica, ma buon governo: due
fattori in antitesi fra loro.
Riguardo ad una legge di anticorruzione, il problema è
identico all’abolizione delle Regioni. La Magistratura fa circolare a piede
libero i mega-ladri e incarcera per “delitti di opinione”. Inutile dunque
indire referendum e raccolta di firme. La situazione purtroppo è questa e noi
siamo inabili a contrastare la forza brutale di questo potere politico se non
con l’astensionismo massiccio dal voto: unico mezzo per mettere in crisi questo
apparato ormai delinquenziale.